«In riferimento alle dichiarazioni rese dall'onorevole Agnoletto - spiega in una lettera Amedeo Berdozzo, tenente colonnello dei carabinieri - nel corso della trasmissione televisiva "Anno zero", intendo rappresentare le riflessioni delle migliaia di carabinieri che non si riconoscono nella brutalità delle azioni mostrate in televisione né in quella delle infelici e distaccate parole, a proposito del "morto ammazzato", pronunciate dal generale di turno. Anch'io mi pongo quelle tristi domande: chi ha armato i loro animi sereni? Chi non ha sopito la naturale aggressività umana? Chi ha riempito i loro occhi di paura? Chi ha determinato quelle azioni così feroci? No. Io non posso riconoscere i nostri carabinieri!». «Le strane circostanze - continua Berdozzo - meritano di essere approfondite. Compreso la presenza di alcuni parlamentari nelle centrali operative delle caserme dell'Arma, aree riservatissime, ove l'accesso è consentito solo a poche persone previamente individuate. Ritengo che Genova abbia aperto una breccia fra il Paese ed i suoi carabinieri. E per murarla, nell'interesse di tutti, è ora necessaria quella Commissione parlamentare d'inchiesta di cui i carabinieri non hanno timore. Anzi, una indagine accurata potrà finalmente chiarire che i carabinieri in piazza non costituivano una indisciplinata accozzaglia di picchiatori reazionari, ma ragazzi timorosi di fronteggiare qualcosa più grande di loro, e che mai avrebbero potuto concepire che fra gli amici si celasse qualcuno in grado di determinare e poi strumentalizzare un feroce scontro di piazza».