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Porterà il nome di Renato la Città del mercato equo e solidale che sta per sorgere nell'ex mattatoio di Testaccio. Dieci giorni dalla morte di Renato
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)
7 settembre 2006

Porterà il nome di Renato la Città del mercato equo e solidale che sta per sorgere nell'ex mattatoio di Testaccio. Dieci giorni dalla morte di Renato Biagetti il sindaco di Roma, Walter Veltroni ha incontrato ieri, per la prima volta, Stefania Zuccai, la madre del ventiseienne aggredito e ucciso all'uscita da una dance-hall su una spiaggia di Focene. Il sindaco portando «tutta la solidarietà e vicinanza del Comune» ha annunciato, per primo ai familiari, il gesto simbolico di dedicare la cittadella equosolidale all'ennesima vittima di un clima di violenza che, gli amici del giovane, non hanno esitato a definire di stampo fascista.
L'assenza del sindaco ai funerali che si sono svolti nel centro sociale romano frequentato da Renato, Acrobax, era stata notata sia dal movimento sia da Rifondazione, che fa parte della maggioranza capitolina. Con un articolo su "Liberazione", il deputato e segretario cittadino del Prc Massimiliano Smeriglio, si era chiesto perchè il sindaco avesse «paura di Renato». La visita di ieri è una risposta, sebbene indiretta. Parole, quelle del sindaco, che hanno soddisfatto Smeriglio: «La condanna di Veltroni alla vile aggressione permette alla città intera di investire sulla propria tenuta democratica evitando spirali di violenza. La tragedia ha intrecciato degrado sociale violenza gratuita e un folle senso di difesa dalla diversità». Per l'assessore capitolino alle periferie, la dedica del mercato è «coerente - ha detto Dante Pomponi - con i valori della solidarietà, del rispetto dell'ambiente e della non violenza che Renato ha rivendicato nella sua breve esistenza».

Folkloristica la replica dei giovani di Forza Italia che reputano poca cosa l'idea del Campidoglio, chiedono di «fare di più» ma negano che l'aria in città sia viziata, grazie anche ai loro alleati, da ripetuti episodi di violenza xenofoba e di sopraffazione della diversità.