ROMA (17 aprile) - Quattordici anni e otto mesi di reclusione. E' la condanna per omicidio volontario inflitta dal gup del tribunale per i minorenni di Roma, Debora Tripiccione, a Gioacchino Amoroso, ritenuto responsabile dell'omicidio di Renato Biagetti, 26 anni, ucciso a coltellate a Focene il 27 agosto 2006 mentre lasciava con due amici una festa reggae organizzata in un chiosco balneare. Nel processo, svolto con il rito abbreviato, il Pm aveva chiesto 16 anni di carcere. Lo scorso novembre la Corte d'assise d'appello di Roma aveva confermato la condanna a 15 anni inflitti nel 2007 dal gup di Civitavecchia al coimputato Vittorio Emiliani.
Verità e giustizia. «La sentenza di oggi - hanno detto i legali dei familiari di Biagetti, Maria Luisa D'Addabbo, Arturo Salerni e Luca Santini - conferma il concorso dei due imputati nella morte di Renato, un ingegnere di 26 anni impegnato in attività culturali e di solidarietà, colpito barbaramente in conseguenza di una violenta avversione a comportamenti, scelte e stile di vita di Renato e dei suoi amici. La sentenza non cancella il dolore dei familiari e di coloro che hanno conosciuto ed apprezzato Renato, ma costituisce un atto importante di verità e di giustizia».
Renato Biagetti venne ucciso sul litorale romano al termine di una festa in spiaggia organizzata da giovani di sinistra. Biagetti, fonico nel mondo dello spettacolo, frequentatore del centro sociale Acrobax, con un amico era accanto a un muretto a pochi metri dalla spiaggia e dallo stabilimento Buena Onda di Focene, tra Fiumicino e Maccarese dove si era svolta una festa pacifista. Improvvisamente arrivò una macchina con due giovani a bordo. Partirono insulti e poi l'aggressione, violentissima. Renato rimase in terra trafitto da diverse coltellate. Venne trasportato d'urgenza all'ospedale ma dopo poche ore il suo cuore smise di battere. Dopo alcuni giorni di indagini i carabinieri arrestarono due ragazzi. Uno di 17 anni e l'altro, Vittorio Emiliani, di 19. Quest'ultimo è il figlio di un carabiniere.