«Caro Veltroni, torturatori e torturati non sono uguali»
Lettera aperta al primo cittadino di Roma dalle mamme antifasciste
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)
21 luglio 2007
Gentile Sindaco,
solo qualche mese fa le compagne e i compagni di Renato Biagetti scrivevano, nella presentazione di un loro dossier, che "Roma, pur avendo un tessuto democratico consolidato, è aggredita da proposte politiche che costruiscono valori e morali basati sulla supremazia. La destra sociale e politica ha avuto per molto tempo troppo spazio per potersi insinuare e attestarsi sul territorio romano, sostenuta nella sua avanzata da un'idea di normalizzazione e di equidistanza che passa anche attraverso la riscrittura di una Storia che vede i torturatori assomigliare sempre più ai torturati".
Letture che qualcuno potrebbe non condividere, anche se il fiorire in ogni parte della città di croci celtiche, svastiche e fasci littori come firma di frasi spesso minacciose dovrebbe far insorgere dei dubbi. Se poi, in un drammatico crescendo, dall'esibizione nell'ultima campagna elettorale di sfilate su camionette di camicie nere si è passati alle aggressioni, alle intimidazioni, alle imprese squadristiche fino all'ultimo episodio di Casalbertone non si può che condividere la denuncia di un clima che si vive nella nostra città.
Come cittadine, prima ancora che madri e nonne di ragazze e ragazzi che solo per comodità vengono etichettati come estremisti, negando alle loro scelte e ai loro progetti lo spessore che hanno, esprimiamo la nostra grandissima preoccupazione per la situazione che stiamo vivendo e il senso di isolamento che ci pare circondi quanti si ostinano a non ripudiare la Resistenza e accettare un revisionismo storico indirizzato alla cancellazione delle sue memorie che, evidentemente, risultano ormai ingombranti.
C'è una consapevolezza in noi: non vogliamo più piangere altri ragazzi e non vogliamo rimanere inerti. Vogliamo sapere chi alimenta la cultura dell'odio e dell'intolleranza, chi va in giro con il coltello sotto la giacca. Non possiamo accettare teoremi di risse tra opposti estremisti. Vogliamo che sia ben chiaro da che parte sta la violenza.
Noi crediamo che il Sindaco di Roma possa svolgere un ruolo attivo e decisivo perché Roma torni ad essere città aperta e libera da tensioni così cupe, dove la convivenza democratica si coniughi con i valori dell'antifascismo; accanto a lui avrà chi come noi e i nostri ragazzi per questo si battono.
Desideriamo chiederLe un incontro su questi temi e auspichiamo che possa realizzarsi in tempi brevi.
Stefania Zuccari
Anna Dell'Olio
Lalla Di Cerbo
Rossella Marchini
Elvira Sabbatini Paladini
Germana Villetti
Fabiola Schneider
Anna Ruscio
Romina Decesari
Antonietta Dominicis
Concetta Schiavone
Mirella Sartori
Rossana Giulimondi
Anna Maria Poggi
Anna Maria Ercolani
Antonella Parboni
Giuseppina Michelotti
Barbara Biagetti
Paola Ricci
Daniela Dominicis
Maria Di Sora
Rosina Di Sora
Nella Di Sora
Sara Fallone
Sabrina Fraternale
Marsilia D'Angelo
solo qualche mese fa le compagne e i compagni di Renato Biagetti scrivevano, nella presentazione di un loro dossier, che "Roma, pur avendo un tessuto democratico consolidato, è aggredita da proposte politiche che costruiscono valori e morali basati sulla supremazia. La destra sociale e politica ha avuto per molto tempo troppo spazio per potersi insinuare e attestarsi sul territorio romano, sostenuta nella sua avanzata da un'idea di normalizzazione e di equidistanza che passa anche attraverso la riscrittura di una Storia che vede i torturatori assomigliare sempre più ai torturati".
Letture che qualcuno potrebbe non condividere, anche se il fiorire in ogni parte della città di croci celtiche, svastiche e fasci littori come firma di frasi spesso minacciose dovrebbe far insorgere dei dubbi. Se poi, in un drammatico crescendo, dall'esibizione nell'ultima campagna elettorale di sfilate su camionette di camicie nere si è passati alle aggressioni, alle intimidazioni, alle imprese squadristiche fino all'ultimo episodio di Casalbertone non si può che condividere la denuncia di un clima che si vive nella nostra città.
Come cittadine, prima ancora che madri e nonne di ragazze e ragazzi che solo per comodità vengono etichettati come estremisti, negando alle loro scelte e ai loro progetti lo spessore che hanno, esprimiamo la nostra grandissima preoccupazione per la situazione che stiamo vivendo e il senso di isolamento che ci pare circondi quanti si ostinano a non ripudiare la Resistenza e accettare un revisionismo storico indirizzato alla cancellazione delle sue memorie che, evidentemente, risultano ormai ingombranti.
C'è una consapevolezza in noi: non vogliamo più piangere altri ragazzi e non vogliamo rimanere inerti. Vogliamo sapere chi alimenta la cultura dell'odio e dell'intolleranza, chi va in giro con il coltello sotto la giacca. Non possiamo accettare teoremi di risse tra opposti estremisti. Vogliamo che sia ben chiaro da che parte sta la violenza.
Noi crediamo che il Sindaco di Roma possa svolgere un ruolo attivo e decisivo perché Roma torni ad essere città aperta e libera da tensioni così cupe, dove la convivenza democratica si coniughi con i valori dell'antifascismo; accanto a lui avrà chi come noi e i nostri ragazzi per questo si battono.
Desideriamo chiederLe un incontro su questi temi e auspichiamo che possa realizzarsi in tempi brevi.
Stefania Zuccari
Anna Dell'Olio
Lalla Di Cerbo
Rossella Marchini
Elvira Sabbatini Paladini
Germana Villetti
Fabiola Schneider
Anna Ruscio
Romina Decesari
Antonietta Dominicis
Concetta Schiavone
Mirella Sartori
Rossana Giulimondi
Anna Maria Poggi
Anna Maria Ercolani
Antonella Parboni
Giuseppina Michelotti
Barbara Biagetti
Paola Ricci
Daniela Dominicis
Maria Di Sora
Rosina Di Sora
Nella Di Sora
Sara Fallone
Sabrina Fraternale
Marsilia D'Angelo