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Comunicato di Antonio Celardo, Presidente Associazione tra i Familiari delle vittime della strage sul Treno Rapido 904
Antonio Celardo (Presidente Associazione tra i Familiari delle vittime della strage sul Treno Rapido 904)
30 aprile 2011

L'Associazione tra i Familiari delle vittime della strage sul Treno Rapido 904, in questi 27 anni trascorsi dall'attentato terroristico sul treno Rapido 904 che provocò la morte di 16 persone innocenti e 267 feriti, ha in ogni occasione denunciato la mortificante conclusione del processo di Firenze che tra annullamenti di sentenze e assoluzione degli imputati lasciò sostanzialmente senza risposte la richiesta di verità e giustizia dei familiari delle vittime e dei feriti.

Che vi fosse la Cosa Nostra dietro la strage lo hanno già stabilito i giudici di Firenze condannando all'ergastolo il cassiere della mafia Pippo Calò, ma assolvendo tra gli altri il camorrista con simpatie fasciste Giuseppe Misso e l'ex parlamentare del MSI Massimo Abbatangelo .

Molti interrogativi sono rimasti senza risposta a partire dalla sconcertante vicenda intorno a F. Schaundinn il tecnico che preparò il dispositivo radiocomandato utilizzato per l'esplosione della bomba e che dopo l'incriminazione fu aiutato nella fuga in Germania.

Questo individuo non ha mai scontato la pena a 22 anni di carcere, non è mai stato ascoltato dai giudici e dalla Commissione parlamentare sulle stragi istituita a suo tempo, e per lui le autorità italiane non hanno mai inoltrato richiesta di estradizione al fine di fargli scontare la pena.

Ora con la notizia dell'incriminazione del capo della mafia Totò Riina per la strage dell'antivigilia di Natale del 1984 si riapre un'inchiesta che può essere una straordinaria possibilità di conoscere tutta la verità, chi e perché volle quel massacro solo se si andrà oltre lo scenario delle già individuate responsabilità della mafia incominciando a individuare chi coprì la fuga di Schaundinn.

Nell' apprezzare l'impegno della Procura antimafia di Napoli, sentiamo il bisogno di esprimere il diritto di chiedere, in quanto familiari delle vittime e feriti rimasti invalidi, che l'inchiesta avviata si sviluppi a tutto campo anche ascoltando ed esaminando le carte di coloro che erano preposti a garantire la sicurezza dei cittadini.

Chiediamo che la ricerca della verità sia imperniata su un riesame di tutti gli atti giudiziari ma anche attraverso l'acquisizione della documentazione esistente negli archivi dei Servizi segreti e delle Forze dell'ordine, un esame preciso, meticoloso, al fine di rivedere ogni particolare,anche alla luce delle risultanze processuali delle stragi precedenti e successive al fine svelare il sistema delle collusioni tra mafia, camorra, eversione fascista , politica e apparati deviati dello Stato, individuando tutti i mandanti, i collusi, gli organizzatori e gli esecutori materiali della strage.

Il Presidente
Antonio Celardo