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Sessantesimo anniversario della strage di Portella della Ginestra - Cinisello Balsamo - iniziative dal 14 al 18 aprile 2007
Fonte: Comune di Cinisello Balsamo
11 aprile 2007

La strage di Portella della Ginestra rappresenta un crocevia della storia non solo della Sicilia ma anche dell'Italia del secondo dopoguerra ed è la prima manifestazione di una strategia della tensione nella storia della Repubblica. Il 1947 è un anno di svolta e la strage di Portella sembra avere un ruolo nello stimolare e accelerare questa svolta, intrecciandosi con dinamiche che maturano a livello locale, nazionale e internazionale.

Nel pianoro a metà strada tra i comuni di Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello, in provincia di Palermo, la festa del Primo Maggio 1947, a cui partecipavano migliaia di persone, fu interrotta da una sparatoria che, secondo le fonti ufficiali, causò 11 morti e 27 feriti. Successivamente, per le ferite riportate, ci furono altri morti. In quell'occasione non si festeggiava solo il Primo Maggio ma anche la vittoria dei partiti di sinistra raccolti nel Blocco del Popolo nelle prime elezioni regionali svoltesi il 20 aprile. Sull'onda della mobilitazione contadina le sinistre avevano ottenuto un successo significativo, ribaltando il risultato delle elezioni per l'Assemblea Costituente. La campagna elettorale era stata abbastanza animata, non erano mancate minacce e la violenza mafiosa aveva continuato a mietere vittime. L'anno era iniziato con l'assassinio di dirigenti comunisti e sindacali come Accursio Miraglia, Pietro Macchiarella e Vito Pipitone che si battevano per l'applicazione dei Decreti Gullo sulla concessione alle cooperative contadine delle terre incolte.

La matrice della strage apparve chiara: si parlò dei proprietari terrieri, dei mafiosi e degli esponenti dei partiti conservatori. La banda Giuliano fu indicata come responsabile dell'eccidio di Portella e degli attentati del 22 giugno in vari centri della Sicilia occidentale, con morti e feriti. All'Assemblea Costituente, il giorno dopo la strage, Girolamo Li Causi, segretario regionale comunista, lanciò la sua accusa: "dopo il 20 aprile c'è stata una campagna di provocazioni politiche e di intimidazioni".

Successivamente seguiranno i processi, ma la verità giudiziaria sulla strage si limitò agli esecutori individuati nei banditi della banda Giuliano. La Commissione parlamentare antimafia cominciò l'attività nel 1963, ma parecchi documenti raccolti durante i lavori furono secretati. Sulla base di nuove acquisizioni documentali, nel dicembre 2004, i familiari delle vittime chiesero la riapertura dell'inchiesta.

Per Portella, come del resto per le altre stragi che hanno insanguinato l'Italia, la verità è ancora lontana.
L'iniziativa si propone di raccontare il contesto in cui si verificò la strage ma anche di riflettere sugli eventi attraverso la memoria dei protagonisti.


Il Sindaco Angelo Zaninello

Note:

Tutte le informazioni sulle iniziative promosse dal Comune di Cinisello Balsamo nel Sessantesimo anniversario della strage di Portella della Ginestra le trovate qui:
http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?rubrique724