La Procura dei minori di Brescia ha depositato la richiesta di proroga relativa alle indagini preliminari sulla strage di piazza della Loggia. La richiesta è stata rivolta al gip nei giorni scorsi. NEL FRATTEMPO, le parti offese hanno ritenuto di depositare un'istanza con cui chiedono l'applicazione della «legge 28 settembre 1998 n.336 e successive modifiche». «Tale legge - spiega una nota dell'associazione Familiari Caduti Strage Piazza della Loggia - è volta a consentire un termine di durata maggiore dell'ordinario, per i delitti di strage nei casi in cui le investigazioni siano particolarmente articolate e complesse a causa della molteplicità dei fatti tra loro collegati ovvero per l'elevato numero di persone sottoposte alle indagini o di persone offese e in cui l'attività finalizzata all'individuazione dei colpevoli è stata spesso segnata da azioni di inquinamento e depistaggio, così come emerse anche nel corso del dibattimento di primo grado e d'appello dell'ultimo processo per i fatti di Piazza della Loggia». Il presidente dell'associazione, Manlio Milani auspica: «un pronto accoglimento della richiesta di proroga perchè nulla d'intentato resti nella ricerca delle responsabilità inerenti la strage di Piazza della Loggia». LA PROCURA dei minori di Brescia, diretta da Emma Avezzù, quindi ritiene d'avere ancora degli approfondimenti da svolgere nell'inchiesta stralcio sulla strage. Inchiesta nata dalle dichiarazioni di Giampaolo Stimamiglio che ai magistrati della Procura della Repubblica si era rivolto per «togliersi un peso». Aveva quindi fatto il nome di M.T., che il 28 maggio 1974, giorno dello scoppio della bomba che uccise 8 persone e ne ferì più di cento, non era ancora 17enne. Il giovane veronese avrebbe confidato a Stimamiglio d'aver avuto «un ruolo non marginale nella strage di piazza della Loggia». La procura dei minori di Brescia nei due anni da cui è stato aperto il fascicolo ha svolto accertamenti su M.T., sulle sue frequentazioni. I magistrati sono stati anche a Verona per degli interrogatori. Ma la richiesta lascia intendere chiaramente che qualcosa deve essere ancora approfondito. PROROGHE delle indagini preliminari erano state concesse anche ai procuratori Roberto Di Martino e Francesco Piantoni, nell'inchiesta, iniziata nel 1993 e sfociata nel processo in attesa del terzo grado. Per la Cassazione c'è una data, il 20 febbraio 2014. Quel giorno verranno discussi i ricorsi di Procura generale e parti civili. Ricorsi depositati nell'ottobre scorso. Tutti gli imputati sono stati assolti sia in primo che in secondo grado.