Sarebbe stata concepita e realizzata a Verona la bomba che il 28 maggio 1974 causò morte e distruzione in piazza Loggia a Brescia.
A 38 anni dalla strage e dopo le assoluzioni di cinque mesi fa di tutti gli imputati al processo per la morte di otto persone e per il ferimento di altre cento, emergono particolari nuovi e clamorosi che potrebbero dare la svolta che manca oramai da quasi 40 anni.
Pochi giorni fa, infatti, come ricostruisce il Corriere Veneto, i carabinieri hanno acquisito i registri delle presenze del 1974 in diversi licei veronesi.
Sotto la lente, in particolare, le date del 21 e del 28 maggio e le assenze in quelle due particolari giornate.
Il 21 maggio '74 si tennero, a Brescia, i funerali di Silvio Ferrari, il 21enne militante di Ordine Nuovo, ucciso dall'esplosione di un ordigno che stava trasportando sulla sua Vespa.
Sempre in quel 21 maggio, negli scontri fra militanti di sinistra e polizia vennero arrestati cinque veronesi, tutti vicini a Ordine Nuovo: Alberto Romanelli, Arianno Avogaro, Giuseppe De Filippi Venezia, Franco Francescon e Nicola Guarino Lo Bianco.
Per gli investigatori la pista delle assenze scolastiche in quelle due particolari dati suggerirebbe una strada definita "interessante" e da approfondire.
Soprattutto, l'attenzione delgi inquirenti si è concentrata sul liceo Fracastoro, frequentato in quegli anni anche da Marco Furlan e Wolfgang Abel, autori di omicidi per il gruppo denominato "Ludwig".
Al vaglio la presenza (o meno) a scuola del liceale Marco Toffaloni, il veronese, minorenne all'epoca, entrato nelle indagini come possibile esecutore materiale della strage.
Secondo gli investigatori, il 28 maggio 1974 in piazza Loggia era presente un gruppo di giovani, tutti sotto l'egida di Ordine Nuovo.
I militari, oltre a controllare i registri delle scuole veronesi avrebbero visionato anche quelli del poligono a ponte Catena, centro sportivo a cui risultavano iscritti, nel 1974, personaggi come Carlo Digilio, lo "zio Otto", l'esperto di esplosivi di Ordine Nuovo, collaboratore della Cia e poi pentito e successivamente morto il quale è indicato, con tutta probabilità, come il confezionatore materiale dell'ordigno di piazza della Loggia. Tra gli altri nomi sbucati dal registro del poligono anche quello dello stesso Toffaloni, del padre e del fratello, oltre a Francesco Barbarani, un nome "eccellente" tra gli ordinovisti.
A parlare del ruolo cardine di Barbarani è Giampaolo Stimamiglio, ordinovista, "supertestimone " nelle indagini sulla strage di piazza della Loggia. Lo stesso che indicò Toffaloni come l'esecutore materiale della strage. La sorella di Giampaolo Stimamiglio, Rita, Il 18 febbraio 1976 Rita fu arrestata nel bresciano in compagnia di un altro neofascista.