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Lettera a Monti: «Il segreto di Stato toglietelo sul serio»
Italia Brontesi
7 giugno 2012

La lettera è stata consegnata al ministro dell'interno Annamaria Cancellieri il 28 maggio scorso a Brescia e poi spedita al presidente del consiglio Mario Monti. È firmata dal presidente della Casa della memoria Manlio Milani, da Paolo Bolognesi per l'Unione familiari vittime per stragi, da Agnese Moro, Benedetta Tobagi, dal segretario generale dello Spi Cgil Carla Cantone e da Ilaria Cantone, coordinatrice della rete degli archivi «per non dimenticare». Chiede che «vengano resi noti al più presto alle associazioni dei familiari delle vittime, agli archivi, ai centri di documentazione, ai ricercatori, gli esiti della ricognizione sulla documentazione esistente sugli anni della strategia della tensione e le stragi». «Il segreto di Stato formalmente non c'è più, ma spesso ci si scontra con un segreto strisciante» ha ricordato Milani, affiancato dall'assessore Aristide Peli, delegato dalla Provincia e da Ernesto Cadenelli dello Spi-Cgil di Brescia.

Molti armadi in teoria sono aperti, ma non per questo accessibili. La direttiva sul segreto di stato emanata dal governo in settembre prevedeva che entro il 29 febbraio 2012 ciascun ministero comunicasse informazioni dettagliate sulla documentazione riservata da declassificare in suo possesso. Ma ancora non è accaduto. Non solo. L'Arma dei carabinieri sarebbe esonerata e la ricognizione affidata agli stessi organismi che detengono la documentazione, dunque senza possibilità di una verifica esterna. Nella lettera a Monti si chiede quindi di valutare «l'opportunità di nominare un comitato scientifico di ricercatori e archivisti che possa seguire il lavori di versamento agli archivi di Stato e censimento della documentazione esistente». «L'obiettivo - hanno sottolineato Milani, Peli e Cadenelli - è non solo avere a disposizione il materiale, ma anche la certezza che sia tutto quello che esiste». In attesa di una risposta la Casa della memoria continua il lavoro di informatizzazione del materiale processuale ma anche le iniziative.

Inaugurato con la deposizione il 28 maggio scorso di 9 formelle con i nomi dei caduti delle stragi bresciane, il «percorso della memoria» da piazza Loggia al Castello una volta ultimato conterà 490 tasselli per altrettante vittime di terrorismo e violenza politica. Alle spese per la realizzazione, sostenute da privati, è possibile contribuire versando sul conto corrente n.2410106, intestato a Associazione Casa della memoria via Crispi 2, 25121 Brescia, c.f. 98117150171. Coordinate Iban: It 54 V 03332 11200 000002410106 Banca Passadore & C filiale di Brescia piazza della Loggia 8. Intanto stasera alle 20,45 al teatro Sancarlino sarà presentato il libro «Piazza della Loggia 1: non è di maggio...» di Francesco Barilli e Matteo Fenoglio. Il 12 giugno, alle 18, stesso posto, incontro con Miguel Gotor su «Ricerca storica e Strategia della tensione» e il 18 alle 20.30, «Strage di piazza Loggia. Una strage ancora impunita», al municipio di Salò, in memoria di Vittorio Zambarda.