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Strage di Piazza della Loggia: la procura dei minori chiederà la proroga indagini

Nessuna archiviazione in vista. L'indagine stralcio sulla strage di piazza Loggia affidata ai magistrati della procura dei minori prosegue. La procura, diretta dal procuratore Emma Avezzù, è pronta a chiedere la proroga delle indagini al gip. Un altro anno di indagini. Altri dodici mesi per continuare a lavorare sulla cosiddetta «pista veronese».
La richiesta di proroga nasce dall'esigenza di continuare a scavare perchè i magistrati avrebbero trovato riscontri alle dichiarazioni di Giampaolo Stimamiglio, padovano di sessant'anni, che vive sotto scorta in una piccola località del Veneto. Negli anni Settanta Stimamiglio era legato a Ordine Nuovo e all'organizzazione clandestina Nuclei di difesa dello Stato. Sentito nel processo di primo grado per la strage di piazza Loggia ha risposto alle domande dei giudici, successivamente ha deciso di rivolgersi ai giudici per «togliersi un peso» che non gli permetteva più di vivere in pace con se stesso. Stimamiglio ha parlato con il sostituto procuratore Francesco Piantoni e ha indicato la «pista veronese». Le dichiarazioni hanno fatto finire sul registro degli indagati due persone: un adulto e un veronese che all'epoca della strage aveva meno di 18 anni.
Marco Toffaloni, non aveva ancora 17 anni quando in piazza della Loggia esplose la bomba che uccise otto persone e ne ferì altre 103. Secondo il racconto di Stimamiglio il giovane gli avrebbe rivelato di aver avuto un ruolo non marginale nella strage bresciana. Il padovano ha tenuto a lungo per sè la confidenza, poi non ha più retto. «Voglio smascherare chi ha organizzato certe cose approfittando dell'ingenuo fanatismo di alcuni ragazzini, chi ha deciso di prendere una strada diversa da quella che avevamo sognato. E l'ha fatto solo per il denaro e per inseguire i propri interessi personali. C'è chi ha approfittato della situazione politica di allora per diventare molto ricco. All'epoca c'era gruppi di giovinastri usati in vario modo da persone che hanno deviati dall'ideologia iniziale, almeno da quella che sostenevamo nel Centro studi Ordine Nuovo» ha dichiarato Stimamiglio nell'intervista al Corriere del 18 febbraio.
La procura dei minori sta indagando da oltre un anno, Toffaloni è stato iscritti sul registro degli indagati nell'aprile del 2011. Ora il tempo a disposizione sta per scadere, ma i magistrati avrebbero trovato riscontri alle dichiarazioni. Da qui la necessità di scavare ancora. L'indagato è stato rintracciato (per anni ha vissuto all'estero), gli è stata notificata la richiesta di presentarsi in procura per rispondere ad alcune domande, ma l'uomo ha preferito non presentarsi. Sull'indagine pende anche il rischio prescrizione (non è previsto per l'indagato minore la condanna all'ergastolo), ma la procura è decisa ad andare avanti.