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Piazza della Loggia, c'è una pista veronese

Per la strage di Piazza della Loggia c'è una pista nuova. Una pista che potrebbe imprimere un corso nuovo al processo di appello che si aprirà martedì 14. Si tratta di un filone di indagine così riservato che i nomi finora sono tenuti coperti dalla magistratura. A occuparsi della vicenda sono stati due magistrati della procura dei minori, Emma Avezzù e Maria Grazia Omboni. Questo perché il giovanissimo estremista che avrebbe partecipato materialmente alla strage aveva all'epoca 17 anni, quindi tecnicamente un minore.
A fare il nome sarebbe stato Giampaolo Stimamiglio, un attivista di destra, oggi sessantenne, dalla storia estremamente complessa. La sua decisione di collaborare con la giustizia l'uomo l'avrebbe spiegata con la «voglia di togliersi un peso».
Stimamiglio, che non ha mai subìto arresti, è stato ritenuto «pienamente attendibile» dalla sentenza (processo di Piazza Fontana) della Corte d'Assise di Milano n. 15/2001, del 30 giugno 2001 e depositata il 19 gennaio 2002.

La sua collaborazione col capitano Massimo Giraudo del Ros è stata definita «leale» dalla sentenza: «Nessun sospetto di strumentalità o interesse personale a rendere le dichiarazioni è emerso nella deposizione di Stimamiglio». La sentenza aggiunge che la sua conoscenza è caratterizzata da «un'elevata precisione e coerenza logica nella ricostruzione dei fatti». Stimamiglio iniziò la sua esperienza politica nella Giovane Italia, organizzazione giovanile dell'Msi. «Tra la fine del '68 e l'inizio del '69 aderì al Centro Studi Ordine Nuovo; al rientro nell'Msi, non aderì né al partito, né al movimento politico ON, ma rimase in attesa, fino a lasciare ogni attività politica; aderì ad un circolo culturale (il Carlo Magno di Verona) che si occupava solo di pubblicazioni. In realtà per qualche mese seguì l'attività di Ordine Nuovo, ma ad un certo punto lo lasciò».
Nelle sue dichiarazioni ai Ros dei carabinieri Stimamiglio ha parlato di un estremista di destra, un veneto, che era minorenne nel '74 all'epoca della strage di piazza della Loggia.
Il nome fatto da Stimamiglio e che trapela è quello di Marco Toffaloni, più volte nominato nel Rapporto del capitano Giraudo: un estremista di destra nato a Verona il 2 giugno 1957.

Il ragazzo, che al momento della strage aveva 17 anni (non ancora compiuti), avrebbe confidato a Stimamiglio di aver avuto un «ruolo operativo» nella strage. Il giovane, in altri termini sarebbe stato presente in Piazza della Loggia, quel maledetto 28 maggio 1974: non si sa a quale titolo. Una «manovalanza» resasi disponibile perché gli autori di piazza Fontana, nel mirino delle indagini, non volevano più rischiare in prima persona?
Un paio di settimane fa i magistrati Avezzù e Omboni si sono recati a Verona e hanno messo sotto torchio per otto ore il generale Amos Spiazzi di Corte Regia, creatore della cosiddetta «Organizzazione di Sicurezza» e chiamato in causa in numerose indagini (19 processi e 19 assoluzioni). Lo abbiamo interpellato ma con gentilezza risponde: «Non posso dire nulla, c'è il segreto istruttorio». Risulta tuttavia che Spiazzi sia stato sentito anche in merito a possibile legami tra Toffaloni e il gruppo Ludwig, ovvero Wolfgang Abel (classe '59) e Marco Furlan (1960). Le indagini del capitano del Ros Giraudo collegano infatti il Toffaloni non solo a Ordine Nuovo, ma al «duo» ritenuto responsabile di 10 omicidi tra il 77 e l'84. I pm stanno sentendo molti altri testi per scavare la pista «veronese».