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rassegna stampa 1

07/10/05
Muore il primo giorno di lavoro http://www.newspaper24.it
Era al suo primo giorno di lavoro. Il quarantottenne moldavo Nicolae Ciobanu stava operando in un capannone da mettere in sicurezza nella frazione dei Quercioli a Massa. Sarebbe rimasto a lavorare nella provincia apuana per circa due anni, per mandare soldi alla famiglia (moglie e tre figli). Alle 14.30 la tragedia. L'uomo è scivolato dal tetto morendo sul colpo dopo un volo di sei metri. Inutili i soccorsi inviati dalla centrale del "118". Sul posto sono quindi intervenuti i tecnici dell'Azienda Usl 1 e dell'Ispettorato del Lavoro e la Polizia di Stato, con la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica. Sono stati ascoltati i colleghi di lavoro dell'operaio ed i titolari della ditta e l'intera area è stata posta sotto sequestro, in attesa degli accertamenti di rito.

09/10/05
Morti bianche: un'emergenza sociale http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/
Ogni giorno si registrano in Italia quattro morti per incidenti sul lavoro, oltre 2.500 infortuni e, in questo ambito, più di cento invalidità permanenti. Lo ha reso noto, analizzando i dati ad agosto 2005, il presidente dell'Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro), Pietro Mercandelli, parlando a Brescia in occasione della 55/ma Giornata nazionale delle vittime per gli incidenti sul lavoro.
Si tratta, ha detto, «di un pedaggio inaccettabile, di un'emergenza sociale da affrontare con decisione e provvedimenti forti e urgenti». Ed anche se gli incidenti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente risultano in calo nel loro complesso del 3,2% (68 in meno i morti), per il presidente «la sicurezza e la prevenzione» non sono ancora considerate «una ricchezza, una risorsa di benessere per la società in cui viviamo, per il progresso, la civiltà e l'umanità del lavoro. L'Anmil non può accettare che la sicurezza dei lavoratori, la loro vita e la loro salute si possano considerare come una grandezza economica, una semplice quantificazione di oneri del processo produttivo o un mero costo per l'impresa».
Di qui l'esigenza che forze dell'ordine, istituzioni, enti e amministrazioni pubbliche facciano tutto quanto possono e devono «per far rispettare le norme di prevenzione e sicurezza del lavoro, e quelle di tutela di salute dei lavoratori sempre e comunque, in ogni luogo e senza guardare in faccia nessuno». Peraltro, secondo Mercandelli, il potenziamento dei servizi ispettivi consentirebbe «di recuperare all'erario risorse dirette, facendo peraltro risparmiare miliardi di euro di spesa sociale previsti per le prestazioni agli invalidi qualora si riesca a ridurre costantemente gli infortuni».
Proprio sotto il profilo della tutela delle vittime del lavoro, l'Anmil lamenta che la spesa per gli indennizzi continua peraltro a diminuire: al netto degli adeguamenti periodici risulta nel 2004 inferiore di oltre 220 milioni di euro rispetto al 1999. «E questo - ha proseguito Mercandelli - non certo per un calo degli infortuni visto che nello stesso periodo le indennità per inabilità temporanea a seguito di incidenti sul lavoro è cresciuta di oltre 80 milioni di euro. Abbiamo studiato proposte migliorative - ha proseguito - rendendole compatibili con le difficoltà che la finanza pubblica vive in questo periodo e le abbiamo sottoposte al governo in vari incontri. Ma ad oggi non ne abbiamo trovato traccia all'interno della legge Finanziaria 2006 che prevede invece una riduzione dei premi versati all'Inail dalle aziende».
«Riteniamo - ha aggiunto Mercandelli - che respingere queste proposte immotivatamente equivarrebbe ad una scelta precisa di non voler riconoscere giustizia alle vittime del lavoro, mentre i cospicui avanzi di gestione economica dell'Inail vanno a finanziare la riduzione del costo del lavoro. Siamo alla fine della legislatura - ha concluso Mercandelli - chiediamo al governo con chiarezza senza mezzi termini di dare un segnale concreto e tangibile inserendo nella legge Finanziaria 2006 provvedimenti che rendano più efficace l'organizzazione e il funzionamento dei sistemi di sicurezza sul lavoro e di tutela degli infortunati».

11/10/05
Travolto dalla ruspa, è gravissimo http://www.newspaper24.it/
Gravissimo incidente sul lavoro questa mattina alle 5 alla stazione ferroviaria di Levanto. Un operaio, per cause che devono ancora essere accertate, è stato travolto da una ruspa. Sul posto è intervenuta una squadra del 118, quindi il ferito è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Levanto e sottoposto alle prime terapie. I medici hanno bloccato l'emorragia ad una gamba devastata nell'incidente. Data l'estrema gravità del paziente i medici hanno quindi disposto l'immediato trasferimento all'ospedale della Spezia dove l'uomo è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento. Al momento la prognosi è riservata.

12 ottobre 2005
Cade da furgone, muore operaio http://ilmattino.caltanet.it/
Cade dal portabagagli del proprio furgone e muore battendo la testa sul selciato. È accaduto ieri, intorno alle 16, quando un operaio 57enne della ditta Cdm Plastic di Santa Maria Capua Vetere, Antonio D'Addio, si è recato nel deposito della Grb Costruzioni, di proprietà dell'imprenditore edile, Francesco Verazzo di Capua, per scaricare dei tubi in Pvc. La dinamica esatta degli avvenimenti è in fase di ricostruzione da parte degli inquirenti, ma sembra che l'operaio sia salito sulla cabina del proprio automezzo, un furgone Mercedes Benz bianco, targato Bo TZ847RZ, per liberare i cavi che tenevano fermo il carico. Improvvisamente, forse per un malore o forse perché ha perso l'equilibrio, Antonio D'Addio è rovinato pesantemente al suolo, battendo con violenza la testa a terra. Una profonda ferita al cuoio capelluto con perdite ematiche copiose e lo stato di incoscienza nel quale l'operaio si presentava agli addetti del deposito, ha fatto pensare subito al peggio. E infatti, i sanitari del 118 di Capua, subito giunti nella sede del sito di stoccaggio di materiale edile a Via Aeroporto dopo l'allarme lanciato dal personale presente, non hanno potuto fare che constatare il decesso dello sfortunato autotrasportatore. Sul posto si sono recati i carabinieri della locale compagnia, guidata dal tenente Francesco Conte, con la collaborazione del luogotenente Mario Di Cresce, per i rilievi del caso. Fino a pomeriggio inoltrato, la salma del povero operaio è rimasta sul luogo della disgrazia e solo dopo la constatazione di rito da parte delle autorità sanitarie dell'Asl Ce 2, è stata trasportata presso l'istituto di medicina legale di Caserta, dove forse oggi sarà eseguita l'autopsia. C'è da stabilire se il decesso è avvenuto per il violento colpo del capo sul selciato oppure sia dovuto a un improvviso malore e, quindi, a cause naturali. Sta di fatto che, in ogni caso, la vita di un uomo si è spenta in pochi tragici momenti, gettando nel dolore una famiglia
intera e lasciando disorientati quanti hanno assistito impotenti alla dinamica di questo ennesimo infortunio sul lavoro che, però, poco o niente ha che vedere con la carenza di misure di prevenzione, tristemente presenti in episodi mortali legati al mondo del lavoro.

13 ottobre 2005
REZZATO Tragico infortunio ieri durante i lavori per sostituire gli infissi delle finestre nella palestra delle Medie «Perlasca» http://www.giornaledibrescia.it
Caduta fatale da un'impalcatura di sei metri
La vittima è un 32enne brasiliano. Accertamenti sulla regolarità dell'assunzione
Forse è stato male alla ripresa del lavoro dopo la pausa del pranzo, forse gli è mancato un appoggio mentre, sporgendosi dalla impalcatura, era intento a sistemare l'infisso metallico di una finestra nella palestra della scuola media «Perlasca» in via Leonardo da Vinci a Rezzato. Difficile sapere perché ieri intorno alle 14 sia precipitato da poco meno di sei metri di altezza: una caduta in due tempi, prima sul tetto dello spogliatoio e quindi sull'asfalto dove è rimasto esanime. Il cadavere, pietosamente coperto da un lenzuolo, è rimasto lì per più di un'ora, fino a quando non si cono conclusi gli accertamenti di carabinieri e tecnici dell'Asl. Tristissimo il destino di un immigrato extracomunitario, a quanto pare al suo primo giorno di lavoro con l'incarico di sostituire i vecchi telai delle finestre. Sull'impalcatura montata all'interno della palestra, era impegnato a collocare una nuova struttura metallica di colore azzurro, la seconda delle cinque della parete meridionale. Sul ripiano aveva un trapano ed un avvitatore. Forse faceva forza con uno di questi utensili sul telaio non ancora fissato quando ha perso l'equilibrio ed è volato giù all'esterno, passando nel varco dell'infisso senza vetri. Due metri sotto c'era il tetto dello spogliatoio. L'impatto non l'ha fermato, infatti il corpo è rimbalzato all'infuori ed è finito sull'asfalto, all'inizio dello scivolo di accesso alla palestra riservato ai disabili e del piazzale in cui i ragazzi della media Perlasca si ritrovano durante la ricreazione. Nella caduta ha battuto con il volto, prima di ricadere e di rimanervi supino. Dicono gli investigatori che l'effetto di quei colpi è stato tale che l'uomo era difficilmente riconoscibile. Al maresciallo Michele Giovannini, vicecomandante della stazione, è stato consegnato un marsupio che lo sfortunato operaio non indossava, ma che gli apparteneva. Conteneva un documento intestato ad un trentaduenne brasiliano. I carabinieri hanno avviato indagini
per stabilire l'autenticità del documento e quindi dare un'identificazione sicura alla vittima. In serata si è avuta la certezza dell'identità: l'operaio morto era proprio quello del documento. Da verificare invece altri aspetti importanti: l'extracomunitario era entrato regolarmente nel nostro Paese ed era assunto alle dipendenze della ditta di Agrigento che ha vinto l'appalto comunale per la sostituzione degli infissi di tutte le finestre della palestra? Vi sarebbero molti dubbi. Per la notevole altezza dal suolo delle finestre, si era reso necessario montare il ponteggio all'interno dell'impianto sportivo. Il brasiliano era sopra; sotto, a quanto pare intento ad altra mansione, un egiziano di 25 anni che è stato sentito dai carabinieri. Non si sa se quest'operaio ha visto qualcosa prima della caduta o la sua attenzione è stata richiamata dal tonfo. L'inchiesta, affidata al sostituto procuratore Fabio Salamone, dovrà accertare anche se gli operai extracomunitari erano in r egola. Una volta completati tutti i rilievi - carabinieri e tecnici dell'Asl sono stati coadiuvati anche dagli agenti della Polizia locale - il corpo è stato rimosso e trasferito all'obitorio dell'Ospedale Civile.(Nella foto di Eden si intravede l'impalcatura dietro la seconda finestra da sinistra. A terra il corpo della vittima) g. p.