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Noi lavoratori Thyssen soggetti a discriminazioni
Lavoratori ThyssenKrupp Torino
Fonte: Liberazione, 15 maggio 2011
15 maggio 2011

Alla vigilia del voto per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale della nostra città denunciamo senza mezzi termini la grave discriminazione che noi lavoratori ThyssenKrupp, costituiti parte civile nel processo per la strage del 6 dicembre 2007 che ha ucciso in modo atroce i nostri 7 compagni di lavoro, stiamo oramai subendo da tre anni.
L'Azienda ha ricollocato soltanto i lavoratori non costituiti parte civile nel processo, comportamento prevedibile da parte di chi non si vergogna di risparmiare denaro mettendo in grave pericolo la vita dei lavoratori, corrompe testimoni, irride al dolore delle famiglie minimizzando responsabilità e mancanze gravissime in una delle peggiori stragi sul lavoro degli ultimi decenni.
Chiamparino e il suo vice nonché assessore al Lavoro T. Dealessandri hanno agito allo stesso modo vergognoso adottato dalla ThyssenKrupp: ricollocando in Amiat (ex municipalizzata) solo i lavoratori della ThyssenKrupp non costituiti parte civile nel processo!
Una discriminazione vergognosa da parte del Comune, che da questa vicenda, senza mai aver presenziato ad una udienza, se non in particolari udienze di richiamo "mediatico", ha ricavato ben un milione di euro. Vigileremo su come questi soldi verranno utilizzati: se per creare posti di lavoro o dispersi inutilmente in consulenze varie e finte borse di studio.
In questi giorni a molti cittadini torinesi è stata recapitata una lettera da parte del Pd che invita a votare per Piero Fassino, «un dirigente che vuole far diventare Torino una grande capitale del lavoro, dello sviluppo, dell'ambiente, della cultura e soprattutto della fraternità, delle donne e dei giovani».
Abbiamo chiesto a tutti candidati sindaco di incontrarci per chiedere un impegno e fare chiarezza su questa vicenda: siamo stati ricevuti da A. Musy e J. Bossuto, che hanno garantito un impegno in tal senso, qualsiasi incarico ricopriranno dopo le elezioni.
Piero Fassino, che vuole rendere Torino una "capitale del lavoro", ci ha promesso da un mese un incontro, di fatto negato dal suo Ufficio Stampa e addirittura utilizzando meschinamente il nostro ex-compagno di lavoro, l'on. del Pd Antonio Boccuzzi, illudendosi di tenerci buoni con la falsa promessa che prima o poi ci avrebbe dato "udienza".
A questo punto è lecito pensare che la continuità di Fassino con Chiamparino stia nel perpetrare questa discriminazione vergognosa nei nostri confronti, inaccettabile e discutibile anche sul piano legale. Il voto è una cosa seria, non si dà con leggerezza e deve essere dato a persone che dimostrano nei fatti di meritare fiducia e credibilità da parte dei cittadini.
Noi operai costituiti parte civile in questa battaglia ci abbiamo messo la faccia e la sentenza ci ha dato ragione: non si può pensare di risparmiare sulla sicurezza cagionando delle vittime e non voler pagarne le conseguenze; così come non si può pensare di parlare di impegno sulla sicurezza e per il lavoro, discriminando di fatto i lavoratori, addirittura non volendo nemmeno incontrarli, preferendo la sagra dell'orecchietta!
Pretendiamo un posto di lavoro sicuro e dignitoso come avvenuto per gli altri lavoratori ThyssenKrupp ricollocati dal Comune di Torino.
Il flash mob di alcuni giorni fa non è che l'inizio di una mobilitazione che avrà fine solo con la ricollocazione "congrua" (come da accordo tra Azienda ed Enti locali) di tutti i lavoratori finora discriminati.
Lavoratori ThyssenKrupp Torino