Dal prossimo gennaio potrebbe arrivare anche in Italia il garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, una sorta di "difensore civico" di chi sta in carcere. Oggi la commissione Affari Costituzionali di Montecitorio ha infatti adottato il testo base sull'argomento proposto dalla relatrice, Graziella Mascia (Prc).
Il Garante dei diritti è costituito da un presidente, nominato d'intesa dai presidenti di Repubblica, Senato e Camera e da quattro membri eletti a maggioranza assoluta dei componenti, due da Montecitorio e due da Palazzo Madama. Rimane in carica per quattro anni. I componenti del Garante devono avere esperienza pluriennale nel campo dei diritti umani, delle persone detenute o private della libertà personale e formazione nel campo giuridico o in quello dei diritti umani. È prevista l'incompatibilità con cariche elettive, governative e istituzionali e con qualsiasi altra attività lavorativa o ricoprire incarichi per conto di associazioni o partiti. Tutti detenuti possono rivolgersi a questo organismo e il Garante ha l'obbligo di presentare rapporto all'autorità giudiziaria competente ogni volta venga a conoscenza di fatti che possano costituire reato. Esercita la vigilanza diretta ad assicurare che l'esecuzione della custodia dei detenuti, degli internati, dei soggetti sottoposti a custodia cautelare in carcere o in altre forme di limitazione della libertà personale, sia attuata in conformità alle norme e ai principi stabiliti dalla Costituzione, delle convenzioni internazionali sui diritti umani ratificate dall'Italia, dalle leggi dello Stato e dai regolamenti.