Sono oltre 20mila, per l'esattezza 20.687, gli ex detenuti che hanno lasciato le carceri per beneficio del provvedimento di indulto. Di questi, 609 sono già tornati in cella. I dati sono stati resi noti oggi dal sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi, rispondendo al un'interpellanza urgente del deputato Federico Palomba (Italia dei Valori). Tra gli oltre 20mila scarcerati, ha spiegato Manconi, 3.973 hanno altri procedimenti penali pendenti oltre al reato interessato dall'indulto. Il provvedimento votato dalle Camere ha inciso soprattutto sui condannati per reati contro il patrimonio (39,9%), violazione della legge sugli stupefacenti (14,3%) ed illeciti contro la persona (12,1%). Inoltre, risultano usciti dal carcere per revoca della custodia cautelare 2.282 detenuti, di cui 351 in attesa di primo giudizio, 1.188 appellanti, 587 ricorrenti in Cassazione, più 156 cosiddetti "misti", ossia con altri procedimenti pendenti.
Tra i condannati in misure alternative alla detenzione, hanno terminato anzitempo l'esecuzione in ragione dell'indulto 3.788, mentre 18.000 detenuti, in forza dell'indulto, sono rientrati nei termini per l'accesso alle misure alternative.
Per quanto riguarda gli stranieri, il sottosegretario Manconi ha osservato che, su un totale di 271 immigrati interessati dal beneficio dell'indulto, a 125 è stato contestato il reato di inottemperanza all'obbligo di allontanamento dal territorio dello Stato e, tra questi, a 118 solo ed esclusivamente tale reato.
Se ai 609 rientrati in carcere, ha spiegato Manconi, "sottraiamo quei 118 stranieri cui viene contestato solo ed esclusivamente l'inottemperanza sull'obbligo di allontanamento dal territorio dello Stato, abbiamo tra i beneficiari dell'indulto un tasso di recidiva dell'1.8%".
Tuttavia, ha aggiunto il sottosegretario, "si tratta di un dato provvisorio, riferito al primo mese e mezzo di applicazione della legge e destinato prevedibilmente a modificarsi in senso negativo" e quindi "non autorizza frettolosi ottimismi", ma "segnala un tasso di reiterazione del reato significativamente contenuto rispetto agli ordinari livelli di recidiva, tradizionalmente registrati in assenza di provvedimenti di clemenza".
Rispetto allo scorso anno, inoltre, il numero delle persone entrate in carcere dal 1° agosto al 1° settembre risulta diminuito: nel 2006, infatti, sono state 6.337, contro le 6.923 dello stesso periodo del 2005. In merito al numero dei reati denunciati dopo il 1° agosto scorso, ha rilevato Manconi, i dati del ministero dell'Interno "hanno carattere provvisorio" e "le prime valutazioni circostanziate potranno essere svolte solo nel secondo trimestre 2007". In ogni caso, ha concluso il sottosegretario, "i dati disponibili al 20 settembre 2006 relativamente alle grandi aree metropolitane del nostro Paese, segnalano come l'indice di delittuosità riferito all'agosto 2006 è sostanzialmente invariato rispetto all'indice riferito all'agosto 2005".