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Frosinone: suicidio detenuto 21enne, aperta un'inchiesta
Fonte: Il Tempo, 21 agosto 2006
21 agosto 2006

L'ennesimo suicidio avvenuto in carcere e segnalato dal garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni ha fatto scattare l'inchiesta da parte della Procura. L'ultima vittima aveva soltanto 21 anni. Gli errori con la giustizia si pagano con la detenzione e non con la vita. Invece sembra che Daniele L. un ragazzo romano che stava scontando una pena per rapina, prima di suicidarsi si fosse già stordito ingerendo una mistura di medicinali.

Il magistrato dott. Masone, titolare dell'inchiesta, ha ascoltato il compagno di cella di Daniele e gli agenti di polizia penitenziaria che lo hanno rinvenuto cadavere nel letto. Per evitare che qualcuno potesse salvarlo, il ragazzo si era messo a pancia sotto e con il lenzuolo tirato fino a sopra la testa. Dall'ispezione cadaverica non risultano ecchimosi o segni di lotta. Va da sé dunque che l'ipotesi più accredita resta quella del suicidio. La vicenda, come già detto, è stata segnalata dal garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni.

A quanto risulta il giovane, nato a Roma, era arrivato nel carcere di Frosinone il 27 luglio scorso, proveniente dal penitenziario di Velletri. Il 16 agosto avrebbe messo in atto l'insano gesto. "Nonostante l'indulto - ha afferma Marroni - la situazione nelle carceri continua a generare casi drammatici come questo di Frosinone. La giovane età del detenuto e, soprattutto, le modalità che avrebbe usato per togliersi la vita mi lasciano perplesso e sconcertato".

Marroni ha invitato la magistratura a far luce sulla vicenda. Per tal motivo il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta dott. Masone ha richiesto l'esame autoptico sulla salma. Esame che è già avvenuto e per il quale si sta attendendo il risultato. I funerali del giovane si sono svolti venerdì scorso in una chiesa della capitale. Intanto sono iniziate le indagini per scoprire che tipo di personalità aveva il 21enne e soprattutto indagini per accertare se il ragazzo si trovava in una fase psicologica alquanto precaria o se invece ci siano state delle situazioni così frustranti da gettarlo nella più completa disperazione. Quello dei suicidi in carcere sta diventando una piaga che deve essere arginata al più presto. Le istituzioni preposte si stanno già muovendo al fine di poter offrire ai detenuti supporti psicologici fondamentali per affrontare la restrizione.