La popolazione detenuta continua a crescere: 61.392 carcerati al maggio 2006 (circa 1/3 gli stranieri), a fronte di una capienza di 42.959 posti (18.433 persone in eccesso). E la situazione di sovraffollamento si ripercuote anche sui numeri del personale penitenziario: un educatore ogni 207 detenuti, uno psicologo ogni 148, un assistente sociale ogni 48. Cifre "che rendono quasi inesistente la possibilità di percorsi individuali di reinserimento". I dati allarmanti sono riferiti dall'Osservatorio nazionale sulle condizioni di detenzione promosso dall'associazione Antigone, che nei giorni scorsi ha visitato 30 penitenziari in tutta Italia. Oggi, durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, il presidente di Antigone Patrizio Gonnella e la coordinatrice dell'Osservatorio, Susanna Marietti, hanno sintetizzato alcuni dati emersi durante le prime visite, che proseguiranno nei prossimi giorni.
Giunto alla quinta edizione, l'Osservatorio (partito nel '98) effettuerà nei prossimi giorni altre 10 visite nei penitenziari italiani: "Vogliamo fornire un primo colpo d'occhio, uno spaccato panoramico e trasversale che presenta realtà diverse: dalle carceri maschili e femminili agli ospedali psichiatrici giudiziari", ha commentato Marietti, denunciando la mancata attuazione del Regolamento penitenziario approvato nel 2000: "È ancora ampiamente inapplicato su tutto il territorio nazionale".
Il Regolamento varato 6 anni fa prevedeva, tra l'altro, alcune dotazioni per le celle che rendessero più accettabili le condizioni di vita al loro interno, come un bagno separato. Per fare soltanto alcuni esempi, ad Agrigento "le celle misurano 9 mq e, nella sezione dei detenuti in attesa di giudizio, arrivano a viverci più di 3 persone. I detenuti dormono in letti a castello... i muri sono crepati... Il water è collocato nello stesso vano che ospita i letti. I detenuti trascorrono 18 ore quotidiane all'interno della cella". Nel penitenziario napoletano di Poggioreale, "le celle, che in molti reparti sono estremamente fatiscenti, sono cameroni di 4 x 9 mq nei quali vivono fino a 18 detenuti insieme, dividendosi l'unico tavolo e l'unico bagno. Ci sono letti a castello anche a 3 piani di altezza. I detenuti trascorrono in cella quasi l'intera giornata (22 ore).
Un unico padiglione è stato recentemente ristrutturato per una capienza di 150 posti, ma la situazione, a fronte degli oltre 2mila detenuti complessivi, resta disastrosa". Ancora: nella casa circondariale di Padova vivono 215 detenuti mentre la capienza sarebbe di 98 posti: così le celle di 9 mq, pensate come singole, ospitano 3 persone, mentre quelle grandi di circa 26 mq ne ospitano 9; i letti a castello sono a 3 piani, qualcuno raggiunge i 4 "con l'evidente condizione di pericolo che questo comporta", commenta Antigone. "Il sovraffollamento - ha rilevato la coordinatrice dell'Osservatorio - comporta una ridotta quantità ma anche qualità dello spazio a disposizione del singolo detenuto. Inoltre sono particolarmente penalizzati (più affollati e fatiscenti) i reparti nuovi giunti, le infermerie e le sezioni per i detenuti con problemi psichiatrici".