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Napoli: 44enne si uccide in cella, si proclamava innocente
Fonte: Il Mattino, 22 maggio 2006
22 maggio 2006

"Anna, bada ai bambini, lo farò anch'io a mio modo": è il disperato testamento di un padre sussurrato alla moglie incinta del terzo bimbo nel parlatorio del carcere di Secondigliano. Lucio Addeo, 44 anni di Palma Campania, incensurato, titolare di una delle più floride aziende di frutta secca, è stato trovato due giorni fa a ora di pranzo con un lenzuolo stretto alla gola. Si è impiccato nella cella in cui era recluso da solo perché accusato di tentata estorsione per conto del clan Cava, un gruppo criminale attivo nella zona del Vallo di Lauro. Lui si era sempre proclamato innocente, anzi aveva spiegato di essere stato lui vittima di degli estorsori del clan. La famiglia ora sta valutando di sottoporre il suo caso all'attenzione del ministero della giustizia.

"Si è ucciso per dimostrare a tutti che era una persona pulita - spiega la moglie Anna Imblema - per dare un futuro ai figli. La vergogna di essere accusato di essere vicino alla camorra lo aveva portato alla disperazione. Ultimamente mi ripeteva sempre di badare ai bambini e ora so cosa voleva dirmi". Arrestato lo scorso 27 marzo era stato rinchiuso prima a Poggioreale e poi trasferito a Secondigliano. Il tribunale del riesame aveva respinto la richiesta di revoca della misura cautelare e così era rimasto dietro le sbarre. Non è riuscito a vedere i primi passi del più piccolino, di appena un anno, che pochi giorni fa ha cominciato a camminare da solo, non conoscerà mai il bambino che Anna porta in grembo.

"Ha sostenuto sette interrogatori - spiega il suo legale Carmine Del Genio - e il momento più duro è stato quello del confronto. Sentiva molto la pressione di questi lunghi incontri, non era abituato, come non era abituato al carcere. Ha spiegato tutto e aspettava che la giustizia gli andasse incontro, invece non è andata così. Anzi lo avevano messo in cella da solo". La Dda fa sapere che gli interrogatori erano finiti solo sabato scorso, la vicenda non sembrava del tutto chiarita, non c'era nulla che facesse prevedere l'intenzione dell'indagato di suicidarsi e comunque nei giorni successivi non erano state presentate istanze di scarcerazione. Addeo era titolare della Ital Nocciole, un'azienda che, secondo quanto riferito dal legale di famiglia, fattura ogni anno decine di milioni di euro fornisce aziende di rilievo nazionale e internazionale come la "Ferrero" e la "Panforte Sapori".