Cure inadeguate: è questo il sospetto dei parenti di Leonardo Marasco, 47 anni, morto in una cella del carcere Lorusso e Cotugno. Hanno affidato all'avvocato Davide Diana l'incarico di presentare un esposto alla procura, chiedendo l'autopsia. Marasco era in carcere per scontare una condanna a 2 anni e 11 mesi per traffico di droga tra l'Italia e il Venezuela. Il suo cuore si è fermato lunedì 11 marzo poco dopo le 2. È stato il suo compagno di cella a chiedere l'intervento della polizia penitenziaria e del medico. Sono arrivati anche i medici del "118", ma non hanno potuto salvare Marasco. L'uomo era in carcere da poco più di un mese. Prima dell'arresto era rimasto coinvolto in un incidente stradale: il ginocchio destro era malconcio, poteva camminare soltanto con l'aiuto di una stampella e per i lunghi tratti era costretto a utilizzare una sedia a rotelle. I familiari volevano che Marasco fosse operato in una struttura sanitaria esterna al carcere. La madre e la convivente di Leonardo avevano anche avviato la raccolta della documentazione necessaria per la richiesta. Troppo tardi. "Possibile che sia morto così? Vogliamo fare chiarezza" hanno detto all'avvocato Diana. Pensano che le cure in carcere non siano state adeguate. Marasco, però, non aveva mai chiesto un trattamento particolare. Anche questo farà parte degli accertamenti della procura.