Il 26 febbraio è toccato a tale Daddio, di 75 (!) anni, cardiopatico.
E' l'ennesimo decesso verificatosi nel Centro Diagnostico Teraupetico dell'Istituto Penitenziario di Secondigliano, sempre più "area di parcheggio in attesa della morte" per decine e decine di detenuti.
E' pure la riprova dell'inutilità di centri clinici interni agli istituti di pena: burocrazia, visti, permessi ed inadeguatezza delle strutture vanificano ogni intervento d'urgenza quale il ricovero in struttura ospedaliera.
Fatta eccezione per pochissimi CDT, quali il Don Bosco di Pisa, dotato di sala di rianimazione e di terapia intensiva, non servono assolutamente a niente anche per la cronica mancanza di medicinali.
All'interno di CDT vi sono almeno altri 5 casi ad altissimo rischio di morte con pazienti che mai e poi mai ce la faranno a raggiungere un presidio ospedaliero ancora vivi.
Lista Trupiano - Movimento per la difesa dei diritti umani - Sede Napoli