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Giustizia: Arci; preoccupazione per il dopo-elezioni della sinistra
Fonte: Redattore Sociale, 31 gennaio 2005
31 gennaio 2006

"La nostra preoccupazione è che dopo le elezioni i politici di centro-sinistra ripropongano le paure degli italiani su immigrazione, carceri e tossicodipendenze, temendo di perdere consensi, senza una proposta convincente per l'opinione pubblica". In un confronto svoltosi oggi all'Hotel Nazionale tra esponenti politici dell'Unione (alla vigilia della presentazione del programma unitario) con associazioni e movimenti, il responsabile per l'immigrazione dell'Arci, Filippo Miraglia, ha annunciato: "Non faremo domande comode: vogliamo svolgere anche con il futuro Governo (anche se vicino culturalmente) una funzione di critica, di stimolo costruttivo, e gli chiederemo di scegliere in maniera chiara l'uguaglianza dei diritti per tutti, diritti riconosciuti dalla legge e dalla Costituzione. La frattura che si è creata è da sanare con una risposta alternativa".
"Libertà e diritti: oltre la logica del proibizionismo. Immigrazione, tossicodipendenze e carcere nel programma dell'Unione" era il tema dell'incontro - promosso dall'Arci in vista del suo congresso nazionale - a cui hanno partecipato diversi esponenti politici del Centro-sinistra. "Da parte loro abbiamo registrato la disponibilità al confronto, ma siamo ancora in una fase interlocutoria", ha aggiunto Miraglia, ricordando "l'ottica restrittiva con cui questo Governo ha affrontato le problematiche legate a immigrazione, carceri e tossicodipendenze. Basti pensare alla legge Bossi-Fini, alla mancata amnistia o al recente decreto legge che equipara droghe leggere e droghe pesanti, il consumatore allo spacciatore. Siamo di fronte a una situazione di libertà e diritti deteriorati: gli interventi legislativi e di cultura politica sono stati devastanti per la democrazia". Tuttavia l'opposizione - critica Miraglia - "non è stata all'altezza della situazione: si è limitata a parare i colpi o a proporre un protezionismo mitigato: pensiamo alla vicenda dei Cpt, del resto ideati dal precedente senza proporre con convinzione una cultura alternativa. Chiediamo invece che venga abolita la Bossi-Fini, che non si propongano misure limitative alla libertà dei poveri: ad esempio, l'attuale riforma della giustizia peggiora la condizione dei detenuti recidivi".