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CASO DORIGO: LEGALI, CHIEDEREMO REVISIONE PROCESSO
Fonte: Ansa 20 dicembre 2005
20 dicembre 2005

(ANSA) - TRIESTE, 20 DIC - Una richiesta di revisione del processo davanti alla Procura Generale presso la Corte d'Appello di Trieste verra' inoltrata dai legali di Paolo Dorigo, il militante comunista veneziano condannato per l'attentato alla base di Aviano (Pordenone) del 1993: lo ha annunciato oggi uno dei difensori, Vittorio Trupiano, dopo che la Corte d'Assise di Udine ha respinto la richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena.
L' ordinanza era stata emessa dal collegio dopo l'incidente di esecuzione, tenutosi il 5 dicembre scorso in camera di consiglio, su istanza della Procura della Repubblica di Udine.
La magistratura friulana aveva chiesto ai giudici di ''verificare la perdurante efficacia del titolo esecutivo e, di conseguenza, la legittimita' della detenzione'', sulla scorta del pronunciamento emesso nel settembre del 1998 dalla Corte europea dei diritti dell' uomo, che stabili' la ''non equita' '' del processo cui Dorigo venne sottoposto.
Secondo la Corte europea, in particolare, non era stato effettuato il confronto con gli accusatori dell'imputato, acquisendo agli atti le dichiarazioni rese in sede di indagini preliminari. Una procedura che e' stata nel frattempo vietata anche nell' ordinamento italiano, con la riforma dell' articolo 111 della Costituzione. Su queste basi, il pm e la difesa avevano chiesto la revisione del processo e la remissione in liberta' di Dorigo, avanzando contestualmente una questione di legittimita' costituzionale dell' articolo 630 di procedura penale che non prevede, tra i casi di revisione, quello di un contrasto fra una sentenza e una decisione di una Corte sovranazionale.
Nelle motivazioni della sentenza, la Corte d' Assise udinese sottolinea tuttavia che, pur essendo stata riconosciuta la
violazione dei diritti dell'imputato, essa ''non e' idonea a incidere sul giudicato, validamente formatosi''. La norma che ha permesso l'acquisizione delle dichiarazioni dei coimputati, infatti, all'epoca era vigente e, sempre secondo i giudici,
''correttamente applicata''.
L' unica decisione della Corte, che e' stata decretata nell'ordinanza, e' dunque la trasmissione degli atti alla Procura di Udine, in vista del loro invio alla Procura Generale triestina per l'eventuale revisione del processo. ''Anche nell' ambito
del procedimento di revisione - sottolineano i giudici - e' prevista la possibilita' di sospensione dell' esecuzione della pena''.
Commentando l' ordinanza, Trupiano sottolinea che i giudici ''hanno riconosciuto l' immediata applicazione in diritto interno della sentenza della Corte Europea, colmando in tal modo un gap legislativo vergognosissimo, e inoltrando gli atti alla locale Procura''. Trupiano e il collega Emanuele Battain, legali di Dorigo, annunciano quindi che non attenderanno l' iniziativa della magistratura udinese per la richiesta di revisione, agendo autonomamente ''e magari - concludono - concordando con quella Procura una comune richiesta in tal senso''.
Dorigo, in carcere dal 1993, ha ottenuto nel marzo scorso dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia la detenzione domiciliare a Mira (Venezia) per problemi fisici, e per consentirgli di effettuare esami clinici.