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Piacenza: Al liceo "Gioia" la conclusione del concorso riservato ai carcerati "Parole oltre il muro": i vincitori Il primo premio va ad un detenuto marocchino
Di Alessandra Gregori
Fonte: LIBERTA', Quotidiano di Piacenza, 4 dicembre 2005
4 dicembre 2005

Al primo posto fra i premiati di Parole oltre il muro, concorso letterario riservato ai detenuti del carcere di Piacenza, il marocchino Bolimazoueb Tarik, autore del racconto E' notte, che si aggiudica un premio di 500 euro. Secondo classificato, con E' Natale, Mario (preferisce rimanere nell'anonimato), al quale andranno 400 euro; premio "Stefania Manfroni", intitolato all'operatrice sociale scomparsa 4 anni fa, offerto dalla famiglia Manfroni, e corrispondente a 250 euro, ad Antonio Serra per Ronnie e Arcobaleno e infine Premio Sezione Poesia, a cura del Rotary Club di Piacenza Farnese, che, istituendo un'apposita commissione giudicante, presieduta dal professor Luigi Galli, ha esaminato i 12 componimenti pervenuti, a Francesco Trommino per la lirica Figlia.
Segnalazione di merito, da parte degli studenti del liceo "Gioia", che, insieme a tre classi del liceo artistico "Cassinari", hanno preso parte all'iniziativa in veste di giurati (vagliando i 24 racconti della sezione prosa) per l'interessante lavoro di Silvio (non rivela il cognome) L'uomo del treno, in ragione delle felici scelte stilistiche adottate dall'autore: "Un racconto costruito sul non detto", recita la motivazione espressa dalla giovanissima giuria.
La stessa sede del "Gioia" è divenuta ieri mattina teatro della cerimonia di premiazione del concorso, indetto ed organizzato dalla redazione del trimestrale Sosta Forzata (interamente redatto da detenuti e distribuito in allegato a Il Nuovo Giornale), alla quale hanno presenziato molte autorità cittadine e non: da Caterina Zurlo, direttrice del carcere di Piacenza, all'assessore alla formazione Giovanna Calciati, intervenuta in prima persona a ricordare la figura di Stefania Manfroni, il vicesindaco Anna Maria Fellegara, l'assessore provinciale alle politiche sociali Paola Gazzolo ed il direttore dell'ufficio esecutivo e penale di Parma e Piacenza Rosaria Furlotti.
L'iniziativa, approdata alla sua quarta edizione, rientra nel più vasto progetto "Il carcere nel cuore della città", promosso per il biennio 2005-2006 dal Centro di servizio per il volontariato di Piacenza (Svep)con il sostegno della direzione della casa circondariale di Piacenza e dell'assessorato alla formazione, ed ampiamente illustrato dal direttore dello Svep Giuseppe Pistone nel corso dell'incontro.
La cerimonia di premiazione, coordinata dalla giornalista Carla Chiappini dell'ufficio stampa Svep, e da Brunello Buonocore, si è aperta con la proiezione di un filmato realizzato dallo stesso Buonocore in collaborazione con Gianni Travedi, volto a documentare, attraverso una sequenza di immagini fortemente espressive, la vita dei detenuti nel nostro carcere, a sua volta preceduta dai saluti iniziali di Gianna Arvedi, preside del "Gioia", che ha rivolto un particolare ringraziamento a tutti gli studenti coinvolti.
A seguire, l'intervento di Calvo Escabias Jaime e Caterina Zurlo, Oatami Mohamed, collaboratori di Sosta Forzata che hanno portato ai presenti i saluti da parte della redazione ritirando infine i premi per conto dei compagni. L'assessore ai servizi sociali Leonardo Mazzoli ha invece anticipato le prossime iniziative del Comune al fine di garantire una maggior visibilità e permeabilità della struttura carceraria, attraverso un percorso mostra che documenti la vita del carcere e vada ad illuminare il suo atavico isolamento. Ospite d'eccezione della manifestazione Edoardo Albinati, autore del libro Maggio Selvaggio (edizioni Mondadori), riferito alla sua esperienza come docente di lettere nel carcere romano di Rebibbia.