Le ferite riscontrate sul cadavere di Marcello Lonzi, il detenuto morto il 12 luglio 2003 nel carcere di Livorno, non sarebbero compatibili con l'ipotesi di un malore e di una conseguente caduta al suolo, ma farebbero arguire che il giovane fosse stato vittima di un'aggressione. E' il parere del dottor Marco Salvi, medico legale della Usl di Genova e consulente della madre del giovane, la signora Maria Ciuffi, convinta che il figlio sia morto per un pestaggio da parte della polizia penitenziaria. La consulenza è stata depositata dal legale della donna -l'avvocato Vittorio Trupiano- al gup di Genova, Rubini, in opposizione alla richiesta del pm genovese Paola Calleri di archiviazione del procedimento contro il pm livornese Roberto Pennisi, denunciato dalla Ciuffi insieme al medico legale che eseguì l'autopsia sul corpo del figlio e a un poliziotto della penitenziaria. Nella sua consulenza il medico legale rileva in particolare la presenza di tre ferite di forma e profondità tali da escludere che si fosse trattato di un unico urto alla testa, come avverrebbe in caso di caduta.