Due anni d'opposizione all'apertura del centro di permanenza temporanea di Gradisca d'Isonzo e una nuova manifestazione di carattere nazionale indetta per il 22 ottobre. Continuano le polemiche sul centro immigrati individuato nell'ex caserma Ugo Polonio che aprirà nei primi mesi del 2006 per accogliere 250 persone prive di permesso di soggiorno. La struttura di Gradisca diventerebbe una tra le più grandi in Italia, con la previsione anche di un centro di identificazione per richiedenti asilo politico, da 150 posti.
I movimenti ed enti locali sono intervenuti a più riprese, attraverso azioni ed esposti, per bloccarne l'apertura ed annunciano per il 22 ottobre la prossima manifestazione, mentre la giunta gradiscana-Tommasini lancia prima la proposta di convertire la caserma in un penitenziario e quindi presenta ricorso al Tar del Lazio accanto agli atti distinti di richiesta di sospensione dei lavori, emanati da Provincia e Regione. I 3 enti locali richiedono un'istanza di sospensiva al ministero dell'Interno, imputando gravi vizi procedurali nel percorso per la realizzazione del Cpt gradiscano.Ieri a Palazzo Torriani, gli esponenti del coordinamento cittadino contro il Cpt hanno presentato l'appuntamento di sabato 22 con cui "si intende dar concretezza ad un percorso stabilito nell'assemblea romana del 4 settembre scorso dai movimenti per la libertà di circolazione e chiusura dei centri per migranti", riferisce Claudio Verdimonti, coordinatore dei Cittadini per il Comune. In tale giornata si svolgeranno contemporaneamente le manifestazioni di Bari e Gradisca d'Isonzo, località sottoposte alla questione dei centri di permanenza. Ormai i lavori per il Cpt isontino risultano ultimati e si sta procedendo all'indizione della gara d'appalto per la gestione dello stesso.
La manifestazione a Gradisca prevede due momenti: il primo avrà inizio alle 13 con il raduno dei manifestanti in piazza per poi proseguire in corteo verso Poggio Terza Armata e fermarsi davanti alla lapide che ricorda la presenza di un campo di concentramento durante la Seconda guerra mondiale. Qui l'associazione de I Cancellati sloveni riporterà la personale esperienza degli ultimi anni. Alle 14.30 un secondo corteo, partendo dalla piazza e procedendo lungo via Regina Elena, arrivando al Mercaduzzo e scendendo via Aquileia e Borgo Maria Maddalena, giungerà davanti al Cpt dell'ex caserma Polonio. La manifestazione ha raccolto le adesioni di partiti ed associazioni da tutta l'Italia del Nord, nonché di associazioni della Slovenia. "Abbiamo privilegiato il rapporto coi sindacati che sono garanzia di protesta forte ma civile - afferma Giuseppe Salamone, segretario dei Ds - e ottenuto l'adesione della Cgil provinciale. Nei prossimi giorni avremo una risposta anche da Cisl e Uil". Se l'incontro del 26 febbraio aveva registrato la presenza di 2500 persone, ora si prevede di superare largamente tale affluenza.
Il coordinamento cittadino ricorda la posizione del settimanale L'Espresso, che ha di recente pubblicato un dossier che supporta, attraverso dati concreti, quanto già attestato da Medici senza frontiere: "I Cpt sono luoghi disumani che violano le norme del diritto e i diritti degli individui - prosegue Verdimonti - quindi continueremo a dire il nostro No al Centro". Salamone chiude con un appello ai movimenti che parteciperanno il 22 ottobre affinché ciascuna componente rispetti l'altra e "non si macchi questa manifestazione con gesti di inutile violenza con l'unica funzione di inasprire i rapporti tra le istituzioni".