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Civitavecchia: un detenuto di 27 anni trovato senza vita in cella
Fonte: Il Messaggero, 4 ottobre 2005
4 ottobre 2005

Ancora un decesso all'interno del carcere di Aurelia. Ed ancora mistero. L'altra notte, infatti, gli agenti della polizia penitenziaria hanno trovato un detenuto senza vita, all'interno della sua cella. Non se ne conosce l'identità, ma si sa che aveva 27 anni e che era da tempo nella casa di reclusione. Circa le cause del decesso non si sa nulla. L'esame del medico legale non ha portato, almeno per il momento, a nessuna certezza, ma si attendono i risultati dei test. Per ora sembra potersi escludere il suicidio e anche l'assunzione di sostanze stupefacenti per via endovena. Per il resto tutto è possibile. E la cosa si tinge di mistero visto che, come ha rilevato il medico, è difficile che in 27enne possa morire per cause naturali.

Il caso, allunga la già consistente striscia di decessi e suicidi all'interno della struttura di Aurelia.

Un'altra morte sospetta al carcere di borgata Aurelia. Ieri notte gli agenti della polizia penitenziaria hanno trovato un detenuto senza vita all'interno della propria cella. Sul caso vige un riserbo strettissimo, per cui trapela solo il fatto che si tratta di un giovane di appena ventisette anni, di cui però non sono state rese note le generalità, e che era detenuto presso il penitenziario civitavecchiese già da svariati anni. La morte, ad una prima superficiale analisi del medico legale Gino Saladini, è avvenuta per arresto cardiocircolatorio, ma quello che è da stabilire è quale sia stata la causa che ha portato il cuore del giovane detenuto a fermarsi definitivamente. Sul caso è stata ovviamente aperta un'indagine da parte della procura della Repubblica di Civitavecchia, ed è stata affidata al sostituto procuratore Elena Neri.

Ipotesi sulle cause del decesso, al momento, non se ne fanno, anche perché si attende l'esame autoptico che potrebbe svolgersi già nella giornata di oggi, domani al massimo, e soprattutto l'esame tossicologico per verificare se il ragazzo possa aver assunto sostanze stupefacenti od altro. Di certo il corpo del giovane non presentava segni che potessero far pensare ad una assunzione di droga via endovena. Al momento l'unica ipotesi che gli inquirenti sono propensi a scartare è il suicidio, perché non ci sono segni apparenti e soprattutto perché, a quanto è dato sapere, al detenuto non venivano somministrati farmaci. Resta il fato che è l'ennesima morte sospetta all'interno del penitenziario cittadino, a pochi giorni di distanza dalla tragica fine di un carcerato polacco, impiccatosi all'interno della propria cella, e che fa scalare posizioni alla struttura locale nella triste classifica della frequenza di decessi all'interno delle proprie celle.