Lampedusa - 415 persone sono trattenute al Cpt secondo le osservazioni degli arrivi e dei trasferimenti effettuati a Lampedusa dal presidio democratico dell'Arci. Tutti in tuta ginnica con t-shirt bianche stranamente pulite, i migranti trattenuti al cpt lampedusano, così gli ha incontrati il senatore Gianfranco Pagliarulo accompagnato dal mediatore dell'Arci, quando ha avuto accesso all'area detentiva del campo. La comunicazione del senatore al prefetto, ha forse motivato una sommaria operazione di ripulitura e restyling del campo, operazione ovviamente del tutto insufficiente. È stato possibile parlare con il gruppo dei 21 migranti sbarcati il giorno prima, sudanesi, somali, nigeriani, e con un nucleo familiare ghanese, comprendente una bambina di 18 mesi. A nessuno di loro era stato fornita alcuna informazione sulla loro posizione giuridica, né tanto meno sulla possibilità di avvalersi del diritto di asilo. La mediatrice culturale arabo-francofona della prefettura di Agrigento ha dichiarato che tale carenza informativa è da imputarsi alla momentanea assenza dell'interprete d'inglese, inviato dal Ministero dell'Interno. Non era presente all'interno della struttura il dirigente della questura di Agrigento, ma soltanto un ispettore.
Dal colloquio con l'ispettore e il responsabile dell'ente gestore, la Misericordia, Claudio Scalia è emerso quanto segue: Il diritto alla salute continua a non venire garantito sull'isola, ovvero migranti in condizioni di salute tali da richiedere prestazioni sanitarie esterne all'ambulatorio del campo, non vengono accompagnati al Poliambulatorio pubblico, per un veto posto dal dirigente sanitario, come già del resto denunciato dal presidio democratico dell'Arci;
Continua l'insabbiamento delle modalità detentive e di trattenimento nel campo, addirittura si omette di far riferimento alla presenza del giudice di pace e di un avvocato almeno d'ufficio, nella convalida dei decreti di respingimento e trattenimento, asserendo che di tutto l'iter se ne occupa genericamente "la magistratura";
Non è possibile conoscere la motivazione della detenzione né comprendere la tipologia del trattenimento, e questa sappiamo che prassi usuale;
Continuano ad essere detenuti indiscriminatamente dei minori, senza procedere ad una effettiva identificazione ed alla relativa attivazione delle forme di tutela previste per legge, attualmente i minori dovrebbero essere 5 o 6.
L'ispettore ha inoltre dichiarato che non è stato possibile procedere con la richiesta delle generalità e la relativa "schedatura" dei 147 migranti, arrivati stamattina, perché ancora stremati dal viaggio. È stato impossibile, procedere ad informali sui loro diritti e sulla possibilità dell'asilo, l'ispettore si è impegnato a fornire lui stesso informazioni dettagliate. Si è anche impegnato a trasferire d'urgenza la famiglia ghanese e a mettere in atto tutte le procedure possibili per permettere la loro permanenza in Italia. Prendiamo per vera le sue dichiarazioni di volontà.
Apprendiamo verbalmente che un richiedente asilo palestinese, ha ritirato la richiesta, forse per paura o per pressioni psicologiche. Attendiamo la conferma ufficiale. Contestualmente al colloquio, però avviene qualcosa d'imprevisto. Uno ad uno arrivano dei minori, che chiamandosi l'un l'altro, raggiungono il numero di 15, contraddicendo quanto appena dichiarato dai responsabili del campo. Si procede a fare una lista nominativa e si richiede di verificare al computer la loro identificazione. Questa richiesta viene rifiutata ed addirittura i funzionari di pubblica sicurezza tentano di riprendersi la lista, motivando il loro comportamento con il diritto alla privacy. Infine, l'intervento del senatore fa in modo di poter depositare la lista dietro richiesta di accertamento della maggiore età e di consegnare all'Arci una copia della lista.
Verifichiamo così che tutte le persone trattenute ricevono al momento della "schedatura" soltanto un numero, che li accompagna per tutto il periodo di detenzione al campo. La visita ispettiva è terminata alla 19:40. Il senatore ha espresso l'intenzione di promuovere una interrogazione parlamentare sugli abusi e le inadempienze verificate all'interno del campo, l'Arci procederà inoltre, a segnalare la presenza dei minori al Tribunale dei minorenni di Palermo.