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Il disagio oscuro di adolescenti da recuperare
La Sicilia
Fonte: La Sicilia, 3 settembre 2005
3 settembre 2005

Ragazzi che hanno sbagliato. Ognuno ha la sua storia, vicende tragiche o inquietudini legate alla famiglia, alle amicizie, oppure al sentirsi soli in una società che spinge verso allori predestinati soprattutto - o forse esclusivamente - "i figli di papà". Pochissimi, infatti, sono i giovani detenuti che provengono da famiglie cosiddette benestanti: ma anche da questi nuclei, apparentemente fortunati, possono scattare le molle che inducono i ragazzi bene a violare la legge. E, in questo caso, il loro è soprattutto un gesto di ribellione per richiamare l'attenzione sulla propria solitudine e sui problemi che, nell'adolescenza, assumono ai loro occhi proporzioni insormontabili. Un identico disagio adolescenziale, ma che in un contesto di degrado sociale e familiare ha uno sbocco negativo e del tutto diverso, rispetto ai ragazzi che vivono in famiglie "normali" inserite adeguatamente nella vita sociale e lavorativa.
I giovani assassini. Abbiamo già illustrato l'escalation dei reati compiuti dai minorenni, che in genere cominciano dai piccoli furti e poi arrivano alle rapine e, peggio, all'omicidio. Nel primo semestre di quest'anno, all'Istituto per minori di Bicocca, diretto dalla dottoressa Rita Barbera, sono stati trasferiti quattro giovani che si sono resi colpevoli del delitto più grave verso la persona: l'assassinio. Due di essi sono cinesi, e sono accusati di avere commesso questo grave crimine in gruppo, nel corso di una rissa scatenatasi all'esterno di una discoteca della zona di Brescia. Questi giovani stranieri sono stati poi trasferiti da Catania all'Ipm di Milano. Gli altri due giovani, già condannati in primo grado a 14 anni di reclusione per omicidio, sono siciliani, di Siracusa. Insieme avrebbero commesso una spietata esecuzione, legata a reati di mafia, che all'epoca fece molto scalpore. Due anni or sono avrebbero ucciso, secondo l'accusa, un commerciante siracusano che non volle piegarsi alle estorsioni del clan malavitoso che spadroneggiava nella zona. Uno dei due presunti colpevoli è stato di recente trasferito in un altro Ipm italiano, pertanto attualmente, a Bicocca, si trova detenuto solo l'altro complice, anche lui in attesa del processo di appello.
A Bicocca, sono stati trasferiti anche ragazzi che stanno scontando condanne per violenza sessuale. Di solito accade che questi "violentatori", abbiano subito uno stupro da giovanissimi, generalmente da parte di parenti stretti e talvolta anche da estranei. Per questo motivo possiamo considerarli vittime a loro volta, anche se questo tipo di reato non da diritto a nessuna indulgenza. Fra gli episodi più eclatanti, che poi ha condotto alla condanna dei colpevoli, c'è una storia dai risvolti boccacceschi svoltasi due anni fa nel Calatino. I protagonisti sono stati due ragazzi di 15 anni ed una donna di 35, parente di loro coetanei. La violenza si è consumata in un ambiente morale ai limiti del degrado, e furono proprio i due quindicenni a sottomettere sessualmente la loro vittima. Ma in un primo tempo, la loro linea difensiva voleva dimostrare che era stata, invece, proprio la giovane donna ad avere approfittato dei due piccoli compari.