I detenuti del carcere di Montorio sono in fibrillazione. Stanno protestando contro l'inserimento della quarta branda in cella. E la loro protesta è consistita nel non voler rientrare in cella dopo l'ora d'aria, una forma pacifica di protesta per richiamare l'attenzione sul sovraffollamento.
Eppure stando ai dati e ai parametri stabiliti da una super commissione ministeriale, a Montorio potrebbero starci 614 detenuti divisi nelle sezioni, tranne la terza dove vengono messi quelli in isolamento (pedofili, violentatori, collaboratori che stanno isolati rispetto agli altri detenuti).
Ieri in carcere c'erano 606 detenuti anche se è vero che una settimana fa la situazione aveva iniziato a farsi pesante perché con l'inasprimento dei controlli agli immigrati, molti di loro sono stati arrestati per violazione della legge Bossi-Fini e dopo la convalida condannati ad alcuni mesi di carcere. Ma da qualche giorno non ci sono più stati ingressi.
I detenuti hanno chiesto al direttore della casa circondariale, ma anche al comando superiore di sorveglianza dell'istituto e al ministero della Giustizia una consulenza, un intervento da parte del distretto sanitario di zona e del dirigente sanitario interno affinché "determini significativamente e concretamente quante persone possono convivere in una cella". I reclusi chiedono inoltre che "sia informato il tribunale di sorveglianza e che si faccia carico delle problematiche di vivibilità all'interno della struttura".
In una nota diffusa i detenuti spiegano che lo stato di agitazione è dovuto al sovraffollamento, inoltre ribadiscono che a Montorio i detenuti passano fino a venti ore nelle celle "limitando nello spazio ristretto e nei metri cubi d'aria la loro vita. Spazi insufficienti per l'ossigenazione dell'organismo. E di conseguenza, la salute fisica e psichica ne risentono". (a.v.)