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Carceri mai così affollate: 59.012 detenuti al 1° giugno
Fonte: Ansa, 9 giugno 2005 e Rai News 24, 10 giugno 2005
13 giugno 2005

Ansa, 9 giugno 2005

Le carceri italiane non sono state mai così sovraffollate da 10 anni: risulta dai dati del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Al 1 giugno i detenuti nelle 206 carceri erano 59.012. In 8 regioni (Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli, Liguria, Toscana, Campania, Puglia) è stato superato il limite "tollerabile". Ma c'è qualche buona notizia: da ottobre saranno operativi 2 reparti ospedalieri (al Pertini di Roma e al Belcolle di Viterbo) per i detenuti delle carceri del centro-sud.

Rai News 24, 10 giugno 2005

"Diciamo che con l'arrivo dell'estate e insieme all'anticiclone delle Azzorre, arriva anche l'attenzione sulle carceri".

Il ministro della giustizia Roberto Castelli non rinuncia all'ironia per commentare l'allarme lanciato da alcune forze politiche dell'opposizione (i Radicali, ndr) sull'affollamento nei penitenziari italiani.

Ma poi dichiara: la situazione nelle carceri italiane è "allarmante". L'origine di molti problemi resta l'affollamento degli istituti penitenziari: mai così alto come in questo momento. Per questo il governo sta lavorando a interventi "urgenti" per rimediare a una situazione "pesante", dice Castelli in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri.

"La situazione delle carceri italiane è assolutamente indegna di un paese civile", ribadisce il deputato verde Bulgarelli: la popolazione detenuta è ormai prossima alle

60.000 unità, ci sono oltre 17.000 detenuti in più rispetto ai posti letto disponibili, la situazione igienica e sanitaria è ormai al collasso, con un detenuto su 10 sieropositivo al virus dell'Hiv e il dilagare di malattie come l'epatite C e la tubercolosi.

Ma l'attacco più duro a Castelli arriva dal sindacato della polizia penitenziaria. Il segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria) Donato Capece parla chiaro: "Non sappiamo più dove mettere i detenuti - spiega Capece - letti a quattro castelli, materassi per terra, igiene e sanità inesistenti, pericolo costante di epidemie". "Prevediamo un'estate bollente - sostiene il responsabile del Sappe - se non si mette mano a misure e a provvedimenti di decongestionamento. Il personale della Polizia penitenziaria nonostante tutta l'abnegazione e lo spirito di sacrificio, non ce la fa più. Non sono nemmeno assicurati i sette giorni di ferie estive e già in alcuni istituti non viene garantito il riposo settimanale che è quasi mensile".