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protesta senza precedenti dei detenuti a Spoleto
Avv. Vittorio Trupiano (Lista Trupiano - Movimento per la difesa dei diritti umani-)
18 maggio 2005

la stanno attuando 95 detenuti su 100 del braccio riservato a quelli sottoposti al regime detentivo del 41 bis e consiste nel rifiuto di ogni bene da parte dell'amministrazione penitenziaria, vitto compreso, ad eccezione di francobolli, sapone e sigarette. La tensione è molto alta ed il motivo è lo stesso che originò una protesta, sia pure in tono decisamente minore, lo scorso marzo. La protesta in atto è stata proclamata ad oltranza. Il motivo sta nel fatto che i detenuti sottoposti al carcere duro a Spoleto hanno fruito in passato del prolungamento di un'ora dell'unico colloquio mensile, anch'esso di un'ora, di cui per regolamento fruiscono, fra l'altro, divisi dai propri familiari da uno spesso vetro divisorio, videoregistrati e sotto stretto controllo della polizia penitenziaria.
Fù proprio il direttore della casa di reclusione di via Maiano, forte di una competenza esclusiva in materia di durata del colloquio, a concedere il detto prolungamento di un'ora, salvo,poi, doverlo revocare in conformità a direttive del ministro della giustizia e del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria allo stesso facente capo, sicchè i detenuti, in massa, hanno proposto reclamo al competente magistrato di sorveglianza affinchè lo stesso si pronunciasse sulla questione. Attesa, quest'ultima, vanificata dalla mancata adozione di qualsivoglia decisione del MdS, nonostante i numerosi solleciti di cui è stato successivamente investito. Appena in data 3 ottobre 2004 il presidente dell'antimafia Roberto Centaro, prendendo spunto dal fatto che nel 2003 erano stati revocati 72 provvedimenti di sottoposizione al carcere duro su 840, aveva tuonato contro la eccessiva discrezionalità di cui godono i giudici di sorveglianza, preannunciando un'indagine sulle ordinanze di revoca, forte anche dell'appoggio del guadasigilli che dal canto suo lo tranquillizzò assicurandolo che non si sarebbe "abbassata la guardia". Addirittura sono al vaglio modifiche normative sulla competenza dei tribunali di sorveglianza in materia di 41 bis, onde evitare la revoca del carcere duro a beneficio di qualche carcerato. Desideriamo ricordare, dopo aver stigmatizzato la ridicolaggine della disputa e non riuscendo minimamente a comprendere quali catastrofiche conseguenze si verificherebbero ai danni della sicurezza della società da un'ora in più di colloquio, che fra i detenuti al 41 bis vi sono moltissimi non definitivi, semplici imputati che, a dispetto della presunzione di non colpevolezza, trascorrono tutto il tempo della durata della custodia cautelare - la più lunga in Europa - addirittura a regime di carcere duro.
Vogliamo, infine, far presente che, proprio a causa dell'unico pacco al mese che questi detenuti ricevono dai propri familiari, i viveri si stanno esaurendo e che, quindi, di quì a poco ci troveremo di fronte ad uno sciopero della fame senza precedenti.
E' ovvio che certe restrizioni non possono che cimentare odio nei confronti della società, altro che umanizzazione della pena e reiserimento del condannato (per chi è stato già condannato) come prescritto dalla carta costituzionale.
Condanniamo, quindi, senza mezzi termini l'immobilismo del MdS di Spoleto e l'inasprimento di un regime detentivo di per sè stesso già disumano.


per Lista Trupiano-
Movimento per la difesa dei diritti umani-
il Pres. Avv. Vittorio Trupiano


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aggiornamento - Ansa, 23 maggio 2005

È stata sospesa la protesta attuata da alcuni detenuti al 41 bis nel supercarcere di Spoleto (per diversi giorni hanno rifiutato il vitto dell'amministrazione) per chiedere il ripristino dell'ora supplementare di colloquio con i familiari, concessa dal direttore della struttura ma poi revocata dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Lo ha annunciato oggi l'avvocato Vittorio Trupiano, segretario nazionale della lista che porta il suo nome e responsabile giustizia-carceri per i Radicali di sinistra, nonché difensore di alcuni dei carcerati che erano impegnati nella rivendicazione. Il legale ha spiegato che la protesta è stata sospesa in seguito all'assicurazione ricevuta dai detenuti che la questione sarà esaminata entro giugno dal magistrato di sorveglianza. La parola fine - ha aggiunto - sarà messa da un organo giudiziario ed era quello che chiedevano, indipendentemente da quale sarà l'esito finale.