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Sulmona: Manconi; il 60% dei suicidi riguarda i giovani
Fonte: Vita, 28 aprile 2005
29 aprile 2005
"L'ennesimo suicidio nel carcere di Sulmona (6 in diciannove mesi più quello della direttrice nell'aprile del 2003 ) richiede profondi e urgenti mutamenti nella politica penitenziaria". Lo afferma Luigi Manconi, responsabile del Dipartimento Diritti civili dei Democratici di Sinistra. "Nel corso del 2005 - continua - si sono tolti la vita già 20 detenuti: il dato generale dice che negli istituti di pena italiani ci si ammazza 17-18 volte più di quanto ci si ammazzi fuori dal carcere. Altro dato costante: oltre il 50% dei detenuti che si suicidano (il 54% nel 2004) si toglie la vita nei primi sei mesi di reclusione. Succede così anche nel 2005: la metà si è tolta la vita entro i primi 6 mesi di reclusione, 4 entro i primi 3 giorni".

"Rispetto all'età dei detenuti suicidi, ricordiamo che nel complesso della popolazione italiana oltre il 65% dei suicidi registrati riguarda persone sopra i 44 anni; in carcere solo il 13%: ma, tra i reclusi, il 60% dei suicidi riguarda persone tra i 18 e i 34 anni. Ancora: in carcere l'87% dei suicidi avviene tra i 18 e i 44 anni, mentre la media nazionale in quella fascia d'età raggiunge il 35% appena". "L'identikit del possibile detenuto suicida disegna, pertanto, il ritratto di un giovane alla prima detenzione, imputato di reati minore e di ridotto allarme sociale, che sceglie di togliersi la vita nel primo o primissimo periodo di reclusione".

"Questo sottolinea ancor di più il ruolo drammaticamente insufficiente del "Servizio nuovi giunti", destinato a fornire un servizio specifico a questa fascia sensibile di popolazione reclusa. Istituito in un numero assai limitato di strutture (16 su 205), quel servizio non è assolutamente in grado, oggi, di tutelare il detenuto e di ridurre il rischio-suicidio. Tanto più che le ultime leggi finanziarie hanno drasticamente tagliato tutte le voci relative al trattamento dei detenuti".

"Non solo: va ricordato che nel corso del 2004, a dimostrazione di uno stato generale di disagio, si sono tolti la vita 8 agenti di polizia penitenziaria. Tutto ciò ha, evidentemente, molte cause: la prima rimanda all'affollamento degli istituti di pena (il 75% è sovraffollato) e al fatto che nel sistema carcerario italiano si trovano 16 mila detenuti oltre la capienza tollerabile. La prima misura da prendere è, dunque - conclude Luigi Manconi - quella di ridurre in maniera significativa il numero dei detenuti, attraverso provvedimenti adeguati: dall'amnistia alla depenalizzazione di alcuni reati al ricorso più ampio a sanzioni alternative".