Un detenuto palermitano di 36 anni, Francesco Veduccio, si è tolta la vita ieri sera nel supercarcere di Sulmona. Il suicidio è avvenuto nel bagno della cella che l'uomo condivideva con un altro detenuto. Veduccio, condannato per associazione per delinquere, si è impiccato alle sbarre della finestra utilizzando il cordone della tuta. Quello di ieri sera è il sesto suicidio di detenuti nel carcere di Sulmona dal 14 ottobre 2003. Qualche mese prima del primo episodio, il 19 aprile dello stesso anno, si era uccisa la direttrice, Armida Misere. Il caso più eclatante è stato quello del sindaco di Roccaraso, si è tolto la vita il 16 agosto dello scorso anno. Detenuto in alta sicurezza Veduccio aveva da scontare una pena fino al 2010. A quanto riferito dal compagno di cella l'uomo avrebbe giocato a carte fino ad un'ora prima di decidere di togliersi la vita. A scoprire l'accaduto è stato proprio l'altro detenuto che, insospettito dal fatto di non vederlo più uscire dal bagno, ha bussato ripetutamente alla porta senza avere risposta. Veduccio - secondo quanto si è appreso - avrebbe avuto problemi familiari, in particolare con un figlio che sembra non volesse più saperne di lui. Sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta da parte della magistratura, mentre il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria avvierà un'ennesima ispezione interna. L'ultima risale al marzo scorso, quando si tolse la vita il pentito Nunzio Gallo di Torre Annunziata, anche lui impiccatosi con il cordone della tuta alla grata della sua cella. Proprio a causa dei numerosi casi di suicidio, la direzione del Sulmona ha recentemente intensificato la sorveglianza programmando iniziative di sostegno con il mondo del volontariato. In particolare, per il prossimo 4 maggio, è stata decisa la presentazione, nel carcere, del progetto "Argo": prevede la possibilità di far adottare ai detenuti un cane, sul modello di quanto già avviene nei penitenziari degli Stati Uniti. Saranno presenti anche il sindaco ed animalisti, oltre ad associazioni di volontariato.