Il gip Beatrice Dani ha respinto la richiesta di archiviazione. Colpo di scena in una delle indagini più delicate degli ultimi anni, un'indagine caratterizzata dalle opposizioni della parte offesa rispetto alla richieste di archiviazione.
L'indagine riguarda la morte alle Sughere del giovane detenuto Marcello Lonzi. Dopo ben 11 anni dal decesso del giovane livornese avvenuto l'11 luglio del 2003, il giudice delle indagini preliminari Beatrice Dani ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura e con un provvedimento di cinque pagine, depositato in cancelleria, ha disposto che vengano svolti nuovi accertamenti.
Il giudice ha chiesto al pmi Antonio Di Bugno, titolare delle ultime indagini, di procedere a nuovi accertamenti. Accertamenti che diano una risposta ai quesiti e all'ipotesi dell'avvocato Erminia Donnarumma che assiste Maria Ciuffi, madre di Marcello Lonzi, e del professor Alberto Bellocco, consulente della madre. Le nuove indagini dovranno essere svolte nell'arco di sei mesi danno una speranza alla madre di Marcello Lonzi da sempre convinta che il figlio Marcello non sia morto per cause naturali o che sia stato lasciato morire per soccorsi ritenuti non idonei. Marcello Lonzi era detenuto nel carcere delle Sughere quando quel giorno di luglio accadde qualcosa che ne provocò il decesso: era l'11 luglio del 2003, l'orario della morte, contestato dal legale e dal medico legale, è sempre stato fissato alle 19.50.
All'esito delle precedenti indagini terminate con l'archiviazione era stato stabilito che la morte di Marcello Lonzi era stata una morte per cause naturali. Il consulente concludeva che la morte del detenuto era dovuta "a causa naturale e cioè sindrome della morte improvvisa conseguente, con maggior probabilità, ad aritmia maligna in soggetto portatore di ipertrofia ventricolare sinistra e discoronaroscelrosi con severa stenosi del ramo discendente ella coronaria sinistra".
Un'ipotesi alla quale le indagini difensive hanno opposto una diversa ricostruzione fissando la data del decesso alle 17.10. Per il professor Bellocco Marcello Lonzi sarebbe deceduto per "morte asfittica da sommersione interna da vomito alimentare ovvero alle conseguenze di un politraumatismo al quale ha fatto seguito vomito alimentare e un conseguente di stress cardiocircolatorio". Le nuove indagini dovranno approfondire quattro aspetti: solo dopo il giallo del decesso di Marcello Lonzi troverà una risposta.