Altri due medici sono stati scagionati" esclama Lucia Uva quando Giuseppe Fazio, il gup di Varese, proscioglie dall'accusa di omicidio colposo Matteo Catenazzi ed Enrica Finazzi. Altri due innocenti che hanno rischiato di diventare colpevoli oltre allo psichiatra Carlo Fraticelli, già assolto in primo grado dalla stessa accusa.
La vicenda giudiziaria sulla morte di Giuseppe Uva, avvenuta cinque anni fa, sembra un procedimento ad esclusione. Nello stesso giorno dell'udienza preliminare, il Csm ha archiviato i procedimenti a carico del pm di Varese Agostino Abate titolare dell'inchiesta. "Gli atti sono stati trasmessi ai titolari dell'azione disciplinare, il ministro della Giustizia e il Pg presso la Cassazione" scrive l'organo di autogoverno dei magistrati, secondo cui "non esistono i presupposti per il trasferimento d'ufficio" di Abate. Intanto in dieci giorni la famiglia Uva ha sborsato 2mila euro per portarsi a casa una valigia di fotocopie di atti e centinaia di cd con registrazioni, tra cui molte neppure inserite nell'inchiesta. "Devo ringraziare chi ha lanciato e aderito alla sottoscrizione promossa dal giornalista Filippo Vendemmiati e da Articolo21 - racconta la donna. I soldi sono stati usati per ritirare chili di prove. Vorrei solo sapere perché Giuseppe è morto e quali sono state le sue ultime parole". Fuori dal tribunale, associazioni come la tavola della Pace di Val Brembana insieme a tanti cittadini, così come Ilaria Cucchi e Domenica Ferulli. Quest'ultima attende per il 23 aprile l'inizio del processo (4 agenti rinviati a giudizio) per la morte del padre Michele. In aula Lucia Uva non si è mai seduta. Ha ascoltato il suo legale: "Perché i pantaloni, le scarpe di Giuseppe Uva erano così abbondantemente imbrattate di sangue nonostante negli atti ci sia scritto che aveva modeste escoriazioni sulle gambe? Poi l'accostamento con un altro caso giudiziario simile: "Così come Federico Aldrovandi, anche per Giuseppe Uva è stato scritto che era in preda ad uno stato di agitazione psicomotoria. Semplicemente chiedo di sapere l'origine di tale stato di agitazione". In aula anche Angela De Milato, figlia di Lucia, che ha presentato una denuncia contro Abate per favoreggiamento e abuso di atti d'ufficio. Ieri in aula lo stesso pm titolare dell'inchiesta ha esordito così: "Gli interventi che ho ascoltato sino ad ora fanno parte di un processo alle intenzioni del pm, del tutto arbitrario". Assoluzione dei medici imputati, insomma, e Gup che ieri ha chiesto conto ad Abate delle gravi accuse mosse da Lucia Uva contro poliziotti e carabinieri. Il pm ha dichiarato che sono indagati. Le carte però dicono il contrario.