Un detenuto si è impiccato questo pomeriggio nella casa circondariale di Crotone. Si tratta di Pasquale Maccarrone, 27enne di Cotronei, che era stato arrestato solo nella mattinata di ieri dalla Polizia di Stato con l'accusa di aver preso parte ad una rapina ai danni di un commerciante di preziosi di Crotone avvenuta nel giugno dello scorso anno. Maccarrone si è impiccato al letto a castello della cella nella quale era rinchiuso da solo, utilizzando un lenzuolo.
Sarno (Uil-Pa Penitenziari): detenuto suicida a Crotone (Il Velino)
"Un giovane detenuto calabrese, arrestato ieri per rapina, si è suicidato, nel primo pomeriggio, in una cella del carcere di Crotone. Il giovane in mattinata aveva sostenuto l'interrogatorio di garanzia. Rientrato in cella in tarda mattinata ho posto in essere l'insano gesto impiccandosi alla branda del letto, pare con strisce di stoffa ricavate dalle lenzuola". A darne notizia è Eugenio Sarno, segretario generale della Uil-Pa Penitenziari.
"Non ci abitueremo mai - continua - alla drammaticità di certe notizie. Purtroppo il fenomeno dei suicidi in cella è una delle tante priorità da risolvere nel magma delle criticità che attengono al nostro sistema penitenziario. Questa morte, purtroppo, infrange un trend al ribasso di auto soppressioni che è doveroso rilevare nell'anno in corso (l'ultimo suicidio risale al 4 febbraio). Trattasi del sesto suicidio in cella del 2013. Evidentemente occorre continuare a lavorare per garantire vivibilità e dignità alle persone detenute.
Ciò può affermarsi anche attraverso quel nuovo modello organizzativo di sorveglianza che il Dap sta cercando di mettere in piedi tra notevoli difficoltà e qualche strumentale diffidenza. Noi non possiamo non auspicare che il nuovo Parlamento ed il nuovo governo (quando si formerà) inseriscano nelle loro agende una percorso di attenzione e soluzioni concrete rispetto alle notevoli difficoltà del sistema penitenziario.
Difficoltà, è bene ricordarlo, che non solo determinano le condanne della Cedu per trattamenti disumani ma determinano anche condizioni di lavoro ai limiti dell'insostenibilità per il personale della polizia penitenziaria. Ragione aggiuntiva per sostenere l'intelligente e coraggioso progetto del Dap, ovvero quella che è stata definita la rivoluzione normale".