Patrizia e Lino hanno avuto giustizia. Si chiude una pagina dolorosissima, ma lo Stato ha risposto alle loro richieste di verità e giustizia. Da oggi si volta pagina. Finalmente Federico Aldrovandi può riposare in pace.
Ma se io e Domenica (figlia di Michele Ferrulli) abbiamo i nostri processi da vivere e combattere, per Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto per quanto gli è accaduto durante una notte passata all'interno della caserma dei carabinieri di Varese, questo diritto è negato per semplice arroganza di un magistrato e noncuranza di tutto il sistema giudiziario.
Il Giudice di Varese ha ordinato alla procura di indagare su quella notte del 14 giugno 2008.
Il Giudice di Varese ha sentenziato che la causa della morte di Giuseppe Uva va ricercata proprio su quanto è accaduto quella notte maledetta all'interno di quella caserma.
Il Giudice di Varese ha riconosciuto che il povero Giuseppe vi è stato portato con la forza senza un verbale di arresto o di fermo. Senza un valido motivo.
Il Giudice di Varese ha richiesto indagini anche sul quel trattamento sanitario obbligatorio imposto al povero Giuseppe Uva con modalità quanto meno dubbie.
Il Giudice di Varese ha riconosciuto come sacrosanto il diritto dei famigliari di Giuseppe di poter sapere cosa è accaduto al loro caro in quella caserma.
Ma la procura di Varese si è evidentemente trasferita altrove.
Sono passati 1724 giorni, invano.
Si corre verso la prescrizione ma quel fascicolo non lo si vuole sottoporre all'occhio attento di un Giudice.
Tutti lo sanno.
E Lucia assiste impotente allo scempio che via via si sta facendo delle sue più che legittime aspettative di Giustizia.
Ma è mai possibile che a nessuno interessi quanto sta accadendo a Varese? Io non dimenticherò e conterò insieme a Lucia i giorni inutilmente passati e quelli che passeranno ancora verso una prescrizione che costituirà l'ennesima onta per la nostra malandata Giustizia.
Che tutti sappiano cosa sta accadendo a Varese.
1724 giorni