Ilaria Cucchi è soddisfatta, ma soltanto in parte. "Questa perizia racconta qualcosa sulla morte di Stefano che non era ancora emersa". Così dice la donna che ha iniziato tre anni fa una vera e propria battaglia e ancora chiede di sapere come sia morto suo fratello.
"Il documento dei periti della Corte d'Assise - dice - è un passo avanti verso la verità. Ma ci sono aspetti che non vengono chiariti".
Per esempio quali?
"In un passaggio della perizia si afferma l'irrilevanza delle lesioni, tanto da sostenere che avrebbero potuto essere curate a casa. Ma in un altro punto si ammette che queste lesioni hanno prodotto effetti sulla vescica con conseguenze neurologiche, tanto da richiedere l'applicazione del catetere. Considerazioni che non mi sembrano coerenti".
I periti sostengono che Stefano sia morto di stenti. Non era un dato che emergeva già dalla perizia dei pm?
"Non è questo il punto. I periti della Corte d'Assise circoscrivono ai giorni successivi all'arresto le lesioni. E soprattutto sostengono che siano compatibili con una caduta o con percosse. C'è intanto una determinazione temporale, che nella perizia della procura non risultava. E che in questo contesto è significativa".
La perizia non dice che Stefano sia stato picchiato.
"Certo. Ma non c'è una nota di servizio che riferisca di una caduta di mio fratello durante la sua custodia. Di fatto Stefano era sotto la tutela delle forze dell'ordine e, se le lesioni risalgono ai cinque giorni in cui era detenuto, qualcuno dovrà spiegare cosa sia accaduto e perché dagli atti non risulti nulla. Quantomeno non si parla di alcuna caduta accidentale. Il che rende più forti i sospetti che possa essere stato picchiato".
La causa della morte è comunque la malnutrizione e lo stato già precario di suo fratello.
"Nel mondo ci sono migliaia di persone anoressiche che vivono perfettamente. Stefano era molto magro, per costituzione, come lo sono tanti. Mio fratello faceva una vita normale, ci sono molti testimoni che lo hanno raccontato, anche davanti alla Corte. Lei crede che sarebbe morto allo stesso modo se fosse stato in casa sua?".
La perizia comunque dovrà essere discussa, ritiene che questi aspetti verranno affrontati in aula?
"Io credo che la perizia sia un passo in avanti verso la verità e sono certa che i punti oscuri e le zone d'ombra che prospetta saranno affrontati e chiariti in aula. Penso che i punti interrogativi che i periti hanno sollevato dovranno trovare risposta davanti alla Corte d'Assise".
Crede che alla fine si arriverà alla verità?
"Ho molta fiducia nella Corte e nei nostri consulenti. Credo e voglio credere che avremo giustizia".