Il giovane è stato trovato senza vita nel carcere di via Burla. I genitori hanno denunciato che aveva macchie sul volto, ma sarebbero segni post-mortem. L'autopsia non ha rilevato segni di malore, disposti gli esami tossicologici.
È giallo sulla morte di Giuseppe Del Monaco, il 33enne trovato senza vita dal suo compagno di cella il 2 giugno, nel carcere di via Burla. I genitori del ragazzo dopo averne visto la salma hanno sporto una denuncia ai carabinieri denunciando di aver notato delle macchie sul suo volto. A un primo esame il corpo non presentava segni di violenza. Il pm Giuseppe Amara ha disposto l'autopsia per far luce sulle cause del decesso.
All'esame autoptico ha assistito personalmente il sostituto procuratore, insieme a un perito di parte nominato dai genitori del 33enne. È emerso che i segni sul volto sono macchie ipostatiche post-mortem, che possono comparire alcune ore dopo il decesso e non sono quindi in alcun modo riconducibili a condotte violente. Escluso quindi l'omicidio, o atti di autolesionismo come l'auto impiccagione. Il medico legale, però, non ha riscontrato neppure i segni di una morte naturale per malore, come il cuore danneggiato dall'infarto o un'emorragia cerebrale.