Si torna a parlare di Pop Virgil Cristria, il detenuto romeno 38enne, morto dopo oltre 50 giorni di sciopero della fame. Era condannato a 18 anni per reati contro la persona e il patrimonio, ma lui ha cercato da sempre di proclamare la sua innocenza.
Era in carcere dal 2000 e in passato avrebbe tentato il suicidio e iniziato più volte lo sciopero della fame. Ma alla fine la sua protesta si è tramutata in tragedia. Da oltre 50 giorni non toccava cibo, desidera solo ottenere la sospensione della pena. Ma più i giorni passavano, più le sue condizioni di salute peggioravano, fino a condurlo alla morte. I medici del penitenziario hanno deciso il suo trasferimento in ospedale solo tre giorni prima del decesso.
Ora il fratello di Virgil, Alexandrul Stefan Assael, anche lui in Italia, desidera fare chiarezza su cosa davvero sia successo. Malgrado l'autopsia abbia chiarito che Pop è morto per malnutrizione, Stefan non si dà pace, vuole giustizia e ha deciso di contattare anche la nostra redazione per poter aver parola: "Sono povero e ho due figlie in Romania. Voglio sapere se si prendono provvedimenti per fare giustizia sulla morte di mio fratello! Lui deve essere sepolto come chiese la nostra religione ortodossa in Romania! Dalle lettere di mio fratello mi risulta che ha trascorso 12 anni di galera in un modo che neanche i veri criminali lo fanno!
Lui aveva iniziato lo sciopero della fame e della sete da più di 54 giorni e per questo non sarebbe dovuto essere portato in ospedale solo 3 giorni prima del decesso, quindi quando ormai era già troppo tardi. Era pure malato e non doveva essere portato in un carcere comune!".
Pop Virgil Cristria si trovava nell'Opg di Aversa, ma alla fine dello scorso anno era giunto nel carcere di Lecce alla fine dello scorso anno. "Quando lo hanno portato a Lecce, lo hanno messo direttamente in isolamento per sei mesi. Lo hanno picchiato più volte. Entravano di notte nella sua cella e lo picchiavano. Hanno anche censurato tutte le sue lettere", denuncia il fratello sul giornale romeno "Evenimentul Zilei".
Pop era arrivato in Italia nel 1990, con un biglietto premio per la Coppa del Mondo di calcio. Un premio ricevuto da parte dello Stato romeno, perché - sostiene Assael - Virgil aveva partecipato alle manifestazioni che hanno portato alla caduta del regime di Ceausescu e aveva ricevuto un riconoscimento e un attestato di "rivoluzionario".