Sono sei i tecnici milanesi ai quali la III Corte d'assise di Roma ha affidato oggi l'incarico di stabilire la causa della morte di Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni fermato a Roma il 15 ottobre 2009 per droga e morto una settimana dopo all'ospedale Sandro Pertini.
Il pool di esperti è guidato da Marco Grandi e da Cristina Cattaneo, entrambi del "Labanof" (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) situato presso la sezione di Medicina legale del Dipartimento di Morfologia umana e Scienze biomediche dell'Università di Milano.
Insieme con loro, sono stati incaricati anche Giancarlo Marenzi (specialista in cardiologia e medicina interna), Erik Sgazerla (direttore della Clinica neurologica dell'Università Bicocca di Milano) e Gaetano Iapichino (ordinario di Anestesia e Rianimazione dell' Università di Milano), nonché Luigi Baranga (urologo dell'Asl Icp di Milano).
Entro il prossimo 18 luglio dovranno depositare la perizia con la quale dovranno accertare: epoca, cause e mezzi che causarono la morte di Cucchi; natura e causa delle lesioni prima dell'ingresso del giovane nel carcere di Regina Coeli; se l'assistenza sia stata prestata nel rispetto delle regole proprie dell'attività medico-sanitaria e se la stessa abbia contribuito a causare la morte.