La Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha "dichiarato irricevibile il ricorso" presentato da Maria Ciuffi, la madre di Marcello Lonzi, il detenuto morto in carcere a Livorno l'11 luglio 2003.
Lo ha reso noto la donna che ieri a Pisa ha partecipato al corteo degli anarchici in ricordo di Franco Serantini, lo studente sardo ucciso 40 anni fa in seguito a un pestaggio subito dalla polizia.
"Mi fido più degli anarchici che dei giudici", ha detto Maria Ciuffi ricordando che suo figlio, che secondo la giustizia italiana è morto in cella a causa di un malore, "subì violente percosse in carcere al punto da provocarne il decesso".
La decisione della Corte, in composizione di giudice unico, risale al 18 aprile scorso ma solo pochi giorni fa la donna ha ricevuto la comunicazione. "La decisione della Corte - si legge nel provvedimento - è definitiva e non può essere oggetto di ricorsi davanti alla Corte, compresa la Grande Camera, o ad altri organi". Con la deliberazione di Strasburgo si chiude definitivamente la vicenda giudiziaria scaturita dalla morte del giovane detenuto livornese.