Il caso di Cristian De Cupis è ancora mistero. La morte del giovane romano, avvenuta a tre giorni dall'arresto somiglia per molti versi a quella di Stefano Cucchi. Il 36enne di Ostiense, è morto negli scorsi giorni al presidio ospedaliero legato al carcere di Viterbo, dopo essere stato picchiato dagli agenti alla stazione Termini di Roma . Il Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, chiede verità e giustizia e, in un'intervista rilasciata al quotidiano Roma Capitale News parla delle indagini per il reato di omicidio colposo.
"Si indaga per omicidio colposo contro ignoti - ha spiegato il garante a Roma Capitale News - Sarà molto utile, a questo punto, approfondire proprio l'autopsia. Confidiamo comunque nel lavoro scrupoloso della magistratura viterbese che sta gestendo il caso. Anche noi stiamo cercando di far luce sui fatti e sulle procedure. Tuttavia finora non siamo riusciti ancora ad avere il referto dell'spedale Santo Spirito e nemmeno quello di Viterbo. Sul corpo del detenuto è stata fatta un'autopsia ma purtroppo non c'era il consulente di parte, della vittima. Quindi occorrerà sanare questa procedura. Il presunto pestaggio sul ragazzo sarebbe da attribuire agli agenti della polizia di stato che lo hanno arrestato a Roma e poi trattenuto un giorno in caserma".
Tante le cose che non tornano in questa storia che a molti ricorda il Caso Cucchi. Nemmeno Marroni smentisce che vi siano analogie: "Non è come il caso Cucchi, non è un caso Cucchi ma ci somiglia molto. La differenza sostanziale è che Cucchi fu malmenato nelle celle mentre Cristian è stato picchiato alla Stazione Termini davanti a tutti, quindi è più facile da provare. Tuttavia per riuscire ad avere verità e giustizia occorre non perdere tempo. Si deve procedere rapidamente".