La deputata radicale, Rita Bernardini, ha depositato un'interrogazione a risposta scritta ai ministri dell'Interno, della Difesa, della Giustizia e della Salute per chiedere informazioni in merito al detenuto rumeno della casa circondariale di Gazzi. Bernardini, sul suo blog, ha pubblicato il testo integrale che serve a far luce su una vicenda che ha ancora dell'oscuro e che potrebbe far pensare ad un nuovo "Caso Cucchi" a Messina.
Ecco il testo integrale dell'interrogazione sul blog di Rita Bernardini: "Premesso che: lo scorso 6 ottobre l'agenzia di stampa Agi ha diramato la notizia relativa alla morte di un detenuto romeno che durante l'arresto si sarebbe fatto male da solo "sbattendo più volte il viso sul pavimento"; Marcel Vitiziu, 30 anni, ristretto nella casa circondariale di Gazzi, a Messina, è morto lunedì 3 ottobre per arresto cardiaco, mentre in ambulanza veniva trasferito al Policlinico;
l'uomo era stato arrestato il venerdì precedente dai carabinieri in una rivendita di tabacchi di Camaro Inferiore. Al momento dell'arresto sarebbe stato ubriaco e si sarebbe scagliato contro i militari con calci e pugni, tanto è vero che, secondo alcuni, i carabinieri sarebbero riusciti a mettergli le manette con molta fatica e che, ciò nonostante, Marcel Vitiziu sarebbe riuscito ugualmente a divincolarsi perdendo l'equilibrio, cadendo e sbattendo il viso sul pavimento. Vista la situazione, per metterlo sull'ambulanza sarebbe stato addirittura necessario legarlo alla lettiga e ammanettarlo. Al pronto soccorso dell'ospedale "Piemonte" l'uomo viene sedato e giudicato guaribile in 30 giorni atteso che lo stesso presenta lesioni al naso ed all'arcata sopraccigliare.
Viene trasferito in carcere poco dopo la mezzanotte; il giorno seguente, alle 11, sull'uomo, che nel frattempo era stato portato di nuovo in ambulanza al Policlinico e sottoposto alla Tac, è stato rilevato un trauma cranico-facciale, la rottura del setto nasale e un edema; condotto in carcere, le condizioni di Marcel Vitiziu peggiorano e domenica due ottobre, alle 8.18, viene sottoposto al Policlinico ad un'altra Tac che conferma la diagnosi precedente.
Ma nonostante le sue precarie condizioni di salute, dopo gli esami di rito, viene riportato nuovamente in carcere; lunedì 3 ottobre, alle 9.30, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina, dott. Massimiliano Micali, non riesce nemmeno a convalidare l'arresto a causa delle gravi condizioni psicofisiche in cui versa il detenuto portato al suo cospetto; nel corso della stessa giornata, alle 11.15, l'uomo ha un arresto cardiaco mentre un'ambulanza corre verso il Policlinico.
Inutili i tentativi di rianimarlo: a mezzogiorno viene dichiarato il decesso; sulla vicenda la Procura della Repubblica territorialmente competente ha avviato un'inchiesta: quali siano le cause esatte del decesso dell'uomo;
da dove eventualmente derivino e da che cosa siano state provocate le lesioni interne patite dal detenuto, se da traumi o da percosse;
se la morte del detenuto sia stata provocata da lesioni interne non correttamente diagnosticate tra venerdì sera (momento dell'arresto) e lunedì mattina (momento del decesso);
per quali motivi l'uomo che al momento dell'intervento dei carabinieri stava dando in escandescenze, oltre ad essere ubriaco e visibilmente sovraeccitato sia stato portato in carcere in stato d'arresto per resistenza a pubblico ufficiale e non invece sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio".
Dopo l'autopsia sul detenuto romeno restano i dubbi
L'autopsia sul detenuto romeno Marcel Vizitiu morto lunedì, tre giorni dopo le ferite riportate durante le concitate fasi dell'arresto da parte dei carabinieri, a Messina, non ha sciolto i dubbi sollevati dal suo difensore d'ufficio Giuseppe Serafino sulle cause del decesso.
L'esame autoptico è stato eseguito dal medico legale di Agrigento, Cettina Sortino, che solo tra 60 giorni e dopo gli esami istologici e tossicologici, potrà rispondere ai quesiti posti dal sostituto procuratore Federica Rende. Il romeno che non parlava l'italiano, completamente ubriaco, venerdì sera era stato arrestato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale in una rivendita di tabacchi nel rione di Camaro Inferiore. A fatica i carabinieri erano riusciti a mettergli le manette ma nonostante ciò lui era riuscito a divincolarsi - questa la versione ufficiale dei militari - e cadendo aveva sbattuto il viso sul pavimento, fratturandosi il setto nasale. Era stato sedato al pronto soccorso dell'ospedale "Piemonte" e trasferito nella casa circondariale di Gazzi; quindi per tre volte era stato portato al Policlinico per sottoporlo alla Tac che aveva evidenziato anche un trauma cranico-facciale e un edema.
Lunedì a mezzogiorno il 30enne è deceduto mentre, in ambulanza, veniva trasferito al vicino pronto soccorso del Policlinico dopo un attacco cardiaco. Serafino chiede di sapere perché, visto il suo stato psicofisico (ubriaco, era andato in escandescenze aggredendo i militari) "è stato arrestato e portato in carcere invece di sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio".
Non solo, i referti delle Tac effettuate al Policlinico hanno evidenziato il trauma cranico-facciale, la rottura del setto nasale e un edema mentre il decesso sarebbe stato provocato da lesioni interne "non correttamente diagnosticate". "Quelle lesioni - si chiede il legale - da chi o da cosa sono state provocate? Dalla rovinosa caduta sul pavimento o da eventuali percosse durante o dopo l'arresto?". Lunedì mattina il gip Massimiliano Micali dovrà comunque convalidare l'arresto del romeno per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale prima di restituire gli atti alla procura che archivierà quest'aspetto per "sopravvenuta morte del reo".