Tunisini in rivolta al Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa. A partire dal tardo pomeriggio di lunedì, oltre 200 extracomunitari hanno protestato contro i rimpatri, urlando in coro "Libertà, libertà". In serata, poi, i migranti hanno oltrepassato le sbarre del Cie, cercando di raggiungere il centro dell'isola. Le forze dell'ordine, intervenute sul posto in massa, hanno però dirottato la manifestazione verso il molo Favaloro, dove normalmente avvengono gli sbarchi dalle carrette del mare soccorse dalla Guardia Costiera.
Lì i tunisini hanno bloccato la strada ed hanno continuato a protestare per diverse ore. Solo in tarda serata il corteo è stato indirizzato nuovamente verso il Cie di contrada Imbriacola, dove però si sono registrati alcuni scontri tra immigrati e forze dell'ordine. Un carabiniere ed un finanziere sono rimasti feriti e trasportati al Poliambulatorio di Lampedusa. Pare che gli extracomunitari, mentre rientravano nel Centro, abbiano iniziato un lancio di pietre verso le forze dell'ordine. La situazione è tornata alla normalità solo nella mattinata.
Intanto un gruppo di 27 migranti, tra cui alcuni bambini in tenera età, è stato rintracciato nelle prime ore della mattinata di ieri a San Cataldo (Marina di Lecce). I migranti, probabilmente provenienti dal Medio Oriente, erano appena sbarcati sulla spiaggia e stavano per dirigersi verso Lecce a piedi. La polizia li ha trovati e bloccati provvedendo a rifocillarli e avviando subito dopo le operazioni di identificazione. Gli stranieri sono destinati al centro di accoglienza "Don Tonino Bello" di Otranto. Domenica scorsa 129 migranti erano stati rintracciati dalla Guardia di Finanza nei pressi di Tricase Porto. Lunedì altri 13 sono stati trovati dai carabinieri mentre girovagavano per le strade di alcuni paesi dell'entroterra salentino.