Sembra da escludere il suicidio per la morte del detenuto deceduto ieri pomeriggio nel carcere di Piacenza; ex tossicodipendente di circa 30 anni, era alle Novate dall'ottobre 2010 e sarebbe dovuto uscire a giugno. Lo ha riferito Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato di polizia penitenziaria Sappe.
"L'uomo, dopo essere uscito dal bagno, è caduto a terra. Secondo quanto ci hanno riferito - ha spiegato Durante - respirava a fatica e i compagni di cella hanno avvisato gli agenti della polizia penitenziaria, che sono intervenuti immediatamente. Sono stati chiamati prima i sanitari del carcere e subito dopo il 118. I medici non sono però riusciti a salvare l'uomo, che sembra sia deceduto subito dopo per arresto cardiaco. Sono in corso gli accertamenti, per verificare le cause della morte. Sembra potersi comunque escludere ogni intento suicidario".
Lo scorso anno - ha ricordato il sindacalista del Sappe - i morti in carcere sono stati circa 180, di cui 66 per suicidio. E l'Emilia-Romagna continua ad essere una delle regioni dove ci sono i maggiori eventi critici: suicidi, tentativi di suicidio, morti naturali, aggressioni e danneggiamenti.