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Pavia: detenuto tunisino morì per sciopero della fame, il giudice archivia il caso
Fonte: La Provincia Pavese, 12 febbraio 2011
12 febbraio 2011

Era morto in carcere, a Torre del Gallo, dopo 45 giorni di sciopero della fame. In tre, per quella vicenda, finirono sotto inchiesta. Ora il caso è chiuso. Il giudice ha archiviato il procedimento: non sarebbero emerse responsabilità da parte dei medici che visitarono il detenuto né dei vertici della casa circondariale di Pavia.
"Il carcere dovrebbe prendersi cura dei detenuti", secondo l'avvocato che si è opposto fino alla fine all'ipotesi dell'archiviazione. "Ma anche un detenuto è libero di fare la sua scelta", secondo il legale Alessandra Stefano, avvocato di uno degli indagati. Su questo nodo etico, oltre che giuridico, si è svolta la battaglia legale sul caso di Sami Mbarka, il detenuto tunisino morto a settembre del 2009 dopo uno sciopero della fame di 45 giorni, ingaggiato per protestare contro una condanna ritenuta ingiusta.
Alla fine il giudice Erminio Rizzi, chiamato a pronunciarsi sull'opposizione alla richiesta di archiviazione, ha deciso per l'assenza di responsabilità in quella vicenda. L'avvocato che rappresentava gli interessi dei parenti del tunisino aveva insistito per una perizia psichiatrica, da fare sulla base dell'esame del periodo in cui lo sciopero della fame era stato attuato. Per il giudice, tuttavia, le indagini sarebbero state "più che esaustive".
Da queste non sarebbero emerse colpe a carico del direttore del carcere, del medico responsabile della struttura e dello psichiatra che visitò il tunisino pochi giorni prima della morte. Lo sciopero della fame del detenuto era cominciato a luglio del 2009. Alla fine di agosto il direttore sanitario del carcere aveva avvisato il magistrato di sorveglianza, perché le condizioni del tunisino erano molto peggiorate. Il 2 settembre il detenuto era così stato portato in ospedale d'urgenza. Qui aveva però rifiutato le cure e per questo era stato visitato dallo psichiatra, che lo aveva ritenuto capace di intendere e di volere. Il 5 settembre era morto.