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Livorno: 28enne muore in cella, i detenuti protestano per le condizioni di vita
Fonte: Ansa, 7 gennaio 2011
7 gennaio 2011

Un detenuto di 28 anni, Yuri Attinà, livornese, è morto l'altro ieri nel carcere Le Sughere di Livorno, sembra, stando a una prima ipotesi, per infarto. Oggi la protesta dei compagni di sezione del giovane che hanno sbattuto oggetti contro le inferriate delle celle. Erano stati proprio alcuni detenuti a portare a braccia il giovane all'ambulatorio dopo un primo intervento di un'infermiera che si trovava nella sezione. Per chiarire le cause del decesso il pm di Livorno Massimo Mannucci, che ieri è anche andato nel carcere, ha disposto l'autopsia. Il magistrato ha anche fatto acquisire i filmati di alcune telecamere di sorveglianza del penitenziario dove oggi è andato in visita il garante dei detenuti di Livorno Marco Solimano insieme al senatore del Pd Marco Filippi. 'Tra i detenuti - ha poi spiegato Solimano - non si esclude che il malore sia stato provocato dall'inalazione di una bomboletta di gas'.
Solimano e Filippi hanno potuto leggere documenti sulla morte di Attinà e sui trascorsi sanitari e hanno parlato con una delegazione di detenuti che hanno protestato "per le difficoltà - ha spiegato il garante - di vivere in questo carcere sovraffollato: una condizione inaccettabile che favorisce i comportamenti marginalizzanti, dove il senso della dignità non c'è più. Servono interventi straordinari da parte di istituzioni e imprese. Davvero Yuri non aveva altre possibilità di vivere?".
Sull'episodio è intervenuto, con una nota diffusa nel pomeriggio, anche il consigliere regionale del Pdl Marco Taradash: "Conosciamo bene - ha dichiarato le drammatiche condizioni in cui versano le carceri italiane da tempo immemorabile e le difficoltà, spesso l'abnegazione, di chi vi opera in condizioni difficilissime. Per questo è necessaria la massima trasparenza su episodi tragici che non devono lasciare dietro di sé tracce di incertezza o diffidenza".


Domani l'autopsia e presidio fuori dal carcere


Sarà eseguita domattina l'autopsia sul corpo di Yuri Attinà, il detenuto livornese di 28 anni morto mercoledì in una cella del carcere delle Sughere di Livorno. L'esame medico legale, che sarà eseguito dal dottor Luigi Papi, servirà a chiarire le cause del decesso del giovane. Secondo i primi accertamenti Attinà sarebbe stato colpito da un malore che gli è stato fatale.
Il sostituto procuratore di Livorno Massimo Mannucci ha aperto un fascicolo contro ignoti, funzionale all'esecuzione dell'autopsia. All'esame medico dovrebbe partecipare anche il consulente di parte nominato dal legale che rappresenta la sorella e la nipote del detenuto ventottenne.
Ieri il garante dei detenuti di Livorno Marco Solimano ha visitato il carcere livornese e ha consultato ampia documentazione sull'episodio della morte di Attinà. Domani, invece, previsto un presidio di protesta davanti all'ingresso del carcere: a organizzarlo un comitato, battezzato "Verità per Yuri", "per gridare verità per Yuri - si legge in una nota - e per non lasciare che un'altra morte venga bollata e insabbiata con false e retoriche frasi di circostanza". Le Sughere, aggiunge il comunicato, sono "un carcere diventato da record per decessi e "suicidi". Negli ultimi 10 anni sono stati 20 i morti: una carneficina. Rimane un dato di fatto - conclude il comitato - Di carcere si muore e questo è a prescindere un altro omicidio di Stato. Uno Stato che non sa tutelare chi finisce in prigione con l'aggravante di dubbi e omissioni".