Accusati di aver leso la dignità di un detenuto ammanettandolo al palo, due agenti sono stati assolti ieri perché il fatto non sussiste. Lo stesso verdetto è stato pronunciato a favore di altri due poliziotti, accusati di non aver denunciato l'accaduto ai loro superiori.
Due anni fa un'istantanea di un immigrato legato alla colonna ha fatto il giro del mondo, finendo persino sulla copertina del New York Times e mettendo nei guai quattro agenti di Polizia del Commissariato di Monza. Le indagini a carico dei quattro agenti di pattuglia nella notte tra l'11 e il 12 febbraio 2008, erano partite in seguito alla pubblicazione sui giornali di una fotografia che ritraeva un immigrato ammanettato al palo nel centro del piano terra del Commissariato di viale Romagna. Immediato, il polverone di polemiche sollevato dall'increscioso episodio, aveva prodotto i rimproveri del Governo e dell'opinione pubblica internazionale.
La Procura di Monza, dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti, aveva iscritto nel registro degli indagati due agenti per abuso di autorità per aver ammanettato l'arrestato al palo, ed altri due per omessa denuncia di reato. L'accusa ha chiesto per loro rispettive condanne a quattro e un mese di reclusione. Il Giudice, dopo aver ascoltato i legali della difesa Norberto Argento e Manuela Cacciuttolo, ha ritenuto valide le loro motivazioni e li ha assolti motivando la sentenza con la non sussistenza dei fatti. Secondo la difesa i poliziotti non avrebbero avuto alternativa non avendo celle e strutture idonee dove poter far sostare il detenuto in attesa di condurlo alla Questura di Milano e di non aver leso la sua dignità in alcun modo.