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Le ultime parole di Stefano Cucchi «Soffro di epilessia e celiachia».

La voce di qualcuno che sta molto male. «Posso scusi...Sono Cucchi Stefano, nato a Roma l'1 ottobre 1978. Lavoro con mio padre, sono celibe. Ho precedenti, non per droga». Ancora: «Soffro di epilessia e celiachia». Il ragazzo romano, morto il 22 ottobre a Regina Coeli, per le botte in carcere, risponde così nell'udienza di convalida dell'arresto il 16 ottobre del 2009 e l'audio di quelle frasi le ha pubblicate il sito abuondiritto.it di Luigi Manconi.

Nella registrazione Cucchi chiede chiaramente di essere assistito dal proprio avvocato di fiducia («richiesta non viene accolta allora e nemmeno dopo», commenta Manconi) e specifica di soffrire di epilessia, celiachia e anemia.

Durante l'interrogatorio il magistrato chiede a Stefano dove voglia che arrivino gli atti del processo se verrà scarcerato e lui risponde, riferendosi al legale presente, «presso il mio nuovo avvocato, vorrei nominarlo gentilmente come avvocato di fiducia».

Poi Stefano fa delle dichiarazioni spontanee: «Mi scusi...un'altra cosa: io mi dichiaro tossicodipendente» e quanto alle accuse che gli vengono rivolte dice: «Mi dichiaro innocente per lo spaccio, colpevole per la detenzione, per uso personale». Infine, a domanda degli inquirenti, precisa di essere stato «seguito al Sert di Torpignattara, però il metadone lo compro, non vado al Sert perché ho discusso con certe persone che stanno lì fuori e non ci posso andare. Il metadone lo compro in piazza. Non ci vado più in questi posti, non sono più segnato al Sert anche se ho ancora la esenzione per tossicodipendenza e epilessia, perché soffro di epilessia. Vabbè poi ho pure la celiachia e l'anemia».

«Abbiamo pubblicato la registrazione dell'udienza di convalida dell'arresto di Stefano Cucchi, il 16 ottobre del 2009. Sono oltre sette minuti che danno conto di un interrogatorio dove Stefano Cucchi appare già provato, in grave difficoltà, con voce sofferente», commenta il presidente di "A Buon Diritto" Luigi Manconi spiegando che «in quella circostanza, Cucchi rinnova la sua richiesta di essere assistito dal proprio avvocato di fiducia».

Sempre oggi la sorella Ilaria ha presentato il libro suo e del giornalista Giovanni Bianconi sulla vicenda di Stefano alla Camera. Lì il presidente dell'aula Gianfranco Fini ha sostenuto che bisogna rendere giustizia a Stefano Cucchi morto in carcere, per i probabili maltrattamenti ricevuti, per restituire dignità alle istituzioni che non sono riuscite a difenderlo. Nel «dubbio terribile che chi rappresenta lo Stato e le istituzioni non metta in atto nei confronti dei detenuti quei sistemi di garanzia che costituiscono un elemento fondamentale di ogni democrazia».